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Come e perché parlare dei Giusti a scuola?

Riflessioni sul seminario "La didattica dei Giusti"

Si è concluso il seminario La didattica dei Giusti. Strumenti e linguaggi non convenzionali in classe, organizzato dalla Commissione educazione di Gariwo in collaborazione con l'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano. 

Durante l'incontro, allo spettacolo teatrale Il Memorioso - con Massimiliano Speziani e la regia di Paola Bigatto - è seguito un dibattito con Gabriele Nissim, la Commissione educazione di Gariwo e la vicepresidente dell'Associazione Figli della Shoah Daniela Dana Tedeschi.

Di seguito pubblichiamo la riflessione della prof.ssa Rosanna Montano, presente all'iniziativa.

"Perché" parlare dei Giusti, ma soprattutto "come"?

Mi sembra che queste siano per un insegnante le domande fondamentali a cui rispondere, e il seminario sulla Didattica dei Giusti vi ha risposto molto bene.

Agli esempi concreti, sempre necessari per un docente che si accosta per la prima volta a questi percorsi, si sono aggiunte informazioni metodologiche preziose per indirizzare l'azione didattica.

Prima di tutto la sottolineatura della necessità di promuovere negli alunni un approccio non solo teorico e intellettuale, ma anche emotivo ed emozionale, cioè che coinvolge l'intera persona, cha va quindi a toccare le corde più profonde dell'essere - quelle che spingono ad agire.

La didattica dei Giusti non deve essere perciò solo un'altra "lezione", trasmissione passiva di conoscenza, ma ricerca, discussione, teatro, arte, musica, emozione e azione....

In secondo luogo c'è la proposta di una memoria non "archeologica", ma viva, che cambia anche il presente e stimola i ragazzi a non essere "spettatori" di ciò che accade intorno a loro, nella realtà quotidiana: è un'educazione alla libera scelta. Quanto questo sia difficile, ma importante, è sotto gli occhi di un insegnante ogni giorno!

Infine, ma viene prima di tutto, il bellissimo intervento di Nissim ci ha messo in guardia da un grave errore e ci ha indirizzato nella giusta direzione: quanto dolore è stato generato da chi diceva di agire in nome del "Bene", di un Bene puramente astratto e ideologico, indifferente all'uomo vivo e concreto. La strada da percorrere va trovata nella nostra coscienza, nella nostra responsabilità, soggetta a molti errori, a molte paure, a molti ripensamenti e a molte imperfezioni, ma che, nonostante tutto, a un certo punto provoca una scelta. È in sostanza un richiamo a essere sempre liberi nel giudicare e nell'agire.

È proprio di questa libertà che i Giusti sono esempio. E visto che non sono Eroi o Santi, ma uomini imperfetti esattamente come noi, quando troveremo il coraggio e se sarà necessario, forse riusciremo a seguirne l'insegnamento e a stimolare i nostri allievi, affinché anche loro lo seguano.

Rosanna Montano, Commissione educazione Gariwo

30 settembre 2015

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La didattica dei Giusti

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