“Matthew Spender, figlio del poeta Stephen Spender, ricostruisce la biografia" di Arshile Gorky sullo sfondo di storie e memorie del lontano mondo armeno. Mattew Spender, marito (...) della figlia di Arshile, ha raccolto per anni i documenti, ha fatto tradurre dall'armeno le lettere di Gorky, ha intervistato ci lo ha conosciuto, i grandi artisti surrealisti, i responsabili delle gallerie, i parenti, gli amici [...].
È nata una ricerca della verità che non concede nulla al romanticismo, che fa emergere le contraddizioni. Arshile Gorky [...] portava con sé il fardello della sua terra ferita e perduta, appesantito dalla condizione di esule.
La figura di Arshile Gorky è oggi negli Stati Uniti al centro del dibattito sul genocidio e rinasce il tentativo da parte della diaspora armena di strumentalizzazione. In realtà le pagine del genocidio appartengono alla storia di un popolo che ha dato e ancora può dare molto all’umanità […]. E Arshile Gorky, figlio di una terra tormentata, negato alla felicità del mondo, è una delle vie per avvicinare una ‘storia armena’ che è parte della storia dell’umanità.”