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Tzvetan Todorov, lucido anticonformista

Francesco Matteo Cataluccio

Tzvetan Todorov

Tzvetan Todorov

Se n’è andato, a 77 anni, il filosofo francese di origine bulgara Tzvetan Todorov. I nostri giornali scriveranno stupidamente, dopo averlo fatto recentemente anche in occasione della scomparsa di Bauman: “è morto anche lui. Non rimangono più maestri di pensiero!”. Todorov era un uomo speciale: coraggioso, lucido anticonformista, insegnante e conversatore affascinante, simpatico seppur inizialmente un po’ scontroso.

È stato uno dei massimi intellettuali del XX secolo: storico, filosofo, critico strutturalista e sociologo, celebre teorico della letteratura e studioso di grande originalità dei temi dell'alterità, dello spaesamento e dei totalitarismi.
Basta andarsi a leggere la lista dei suoi libri (ne riproduco in fondo l’elenco delle traduzioni italiane) per rendersi conto della vastità dei suoi interessi.
Todorov nacque nel 1939 a Sofia, dove si era laureato in filologia francese. Nel 1963 si era trasferito a Parigi, come Julia Kristeva, dove aveva studiato semiotica con Roland Barthes e, cinque anni dopo, era diventato direttore del Centro nazionale francese della ricerca scientifica, iniziando una ricca attività accademica e saggistica e diventando di fatto, e di diritto, un francese. Dagli anni Ottanta ha svolto ricerche di tipo filosofico-antropologico come "La conquista dell'America" (1984) e "Noi e gli altri" (1989). Ma il suo interesse principale, al quale ha dedicato i suoi libri più famosi, è stato il ruolo del singolo e della sua responsabilità nella storia. Todorov stato un intellettuale militante, nel senso più alto e purtroppo oggi più raro, del termine.

Fondamentali sono i suoi lavoro sui totalitarismi, trattando assieme fascismo e stalinismo, e sulle vittime dei lager e dei gulag (“Di fronte all'estremo”, 1992; "Memoria del male, tentazione del bene”, 2000). Ne “Gli abusi della memoria” (1995), che tratta del “dovere di ricordare”, Todorov si era e ci aveva interrogato se questo "non dimenticare" non impedisca il superamento del passato (che non significa affatto il perdono) e renda impossibile la fine dei conflitti.

In "La paura dei barbari. Oltre lo scontro di civiltà" (2008), Todorov mise in guardia sul rischio della deriva violenta dell'Europa a causa del clima di paura e tensione perenni, mostrando come anche sul vecchio continente, il rapporto con l'altro stava diventando sempre più difficile: "Dobbiamo evitare di diventare anche noi dei 'barbari', di diventare torturatori come quelli che ci odiano. Il multiculturalismo è lo stato naturale di tutte le culture. La xenofobia, le pulsioni sull'identità tradizionale non sono destinate a durare. Una cultura che non cambia è una cultura morta".

I libri di Todorov pubblicati in italiano:
I formalisti russi. Teoria della letteratura e del metodo critico, (Einaudi, 1968); La letteratura fantastica, (Garzanti, 1977); Teorie del simbolo, (Garzanti, 1984); La conquista dell'America. Il problema dell'altro, (Einaudi, 1984); Critica della critica. Un romanzo di apprendistato (Einaudi, 1986); Simbolismo e interpretazione (Guida, 1986); Una fragile felicità (Il Mulino, 1987); Racconti aztechi della conquista (con Georges Baudot, Einaudi, 1988); Poetica della prosa, (Theoria, 1989); Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversità umana (Einaudi, 1989); Io e gli altri, (Einaudi, 1990); Poetica della prosa (Theoria, 1990); Michail Bachtin (Einaudi, 1990); Le morali della storia (1991); La deviazione dei lumi (Tempi moderni, 1990); Di fronte all'estremo (Garzanti, 1992); I generi del discorso (La Nuova Italia, 1993); Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile (Garzanti, 1995); Le morali della storia (Einaudi, 1995); Gli abusi della memoria  (Ipermedium, 1996); L'uomo spaesato. I percorsi dell'appartenenza (Donzelli, 1997); La vita comune (Pratiche, 1998); Memoria del male, tentazione del bene (Garzanti, 2001); Fragile felicità (SE, 2002); Il nuovo disordine mondiale (Garzanti, 2003); Benjamin Constant. La passione democratica (Donzelli, 2003); Lo spirito dell'illuminismo (Garzanti, 2007); La letteratura in pericolo (Garzanti, 2008); La paura dei barbari. Oltre lo scontro delle civiltà (Garzanti, 2009); La bellezza salverà il mondo (Garzanti, 2010); Una vita da passatore (Sellerio, 2010); I nemici intimi della democrazia (Garzanti, 2012); Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro (Saggi 1983-2008, Garzanti, 2012); Goya (Garzanti, 2013); La pittura dei lumi (Garzanti, 2014); Resistenti, Storie di donne e uomini che hanno lottato per la giustizia (Garzanti, 2015)

Francesco M. Cataluccio

Analisi di Francesco M. Cataluccio, Responsabile editoriale della Fondazione Gariwo

8 febbraio 2017

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