Inaugurazione della mostra Lo sport europeo sotto il nazismo. Dai Giochi olimpici di Berlino ai Giochi olimpici di Londra (1936-1948) al Museo diffuso della Resistenza di Torino, mercoledì 6 novembre alle ore 11.
L’esposizione, organizzata dal Memorial de la Shoah di Parigi e promossa dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, con il patrocinio della Comunità ebraica di Torino, racconta attraverso filmati, fotografie, oggetti e documenti originali la storia dello sport in Europa negli anni ’30 e ’40 del Novecento.
Per fare questo la mostra ripercorre le biografie di alcuni personaggi del mondo dello sport, la cui carriera fu sconvolta dall'ascesa del nazifascismo. Tra questi, gli allenatori dell'Alessandria e del Novara Árpád Weisz e del Torino Ernest Erbstein.
Tra le figure ricordate non mancano però gli esempi di coraggio, disobbedienza civile e resistenza. Primo tra tutti Gino Bartali, riconosciuto a settembre Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem di Gerusalemme per aver salvato 800 ebrei fornendo loro documenti falsi - che il campione trasportava nella sua bicicletta.
Accanto a Bartali è ricordato anche l'alpinista Gino Soldà, noto per aver preso parte alla spedizione italiana per la conquista del K2. Soldà aveva compiuto la sua prima impresa a 17 anni, scalando nel gruppo delle Piccole Dolomiti la parete est del Baffelan, ai piedi della casa dove era cresciuto. Durante la Seconda guerra mondiale continuò a praticare l'attività di guida alpina presso il rifugio Locatelli alle Tre Cime di Lavaredo, ma dopo l' 8 settembre decise di unirsi alla lotta di liberazione partigiana. È in questo momento che, rischiando la propria vita, aiutò Rinaldo Arnaldi e Torquato Fraccon nel salvataggio di centinaia di ebrei perseguitati, accompagnandoli in Svizzera attraverso le montagne.
La mostra sarà visitabile fino all'8 dicembre 2013.