Il 15 luglio verrà inaugurato il Giardino dei Giusti di Tunisi, il primo in un Paese arabo, all'interno dell'Ambasciata italiana.
L'iniziativa, frutto del lavoro congiunto di Gariwo e della Farnesina, ha ricevuto anche il sostegno di Arci.
Pubblichiamo di seguito il messaggio della presidente Francesca Chiavacci.
Nel box approfondimenti il comunicato stampa di Arci.
Gentile Presidente,
le esprimo, a nome di Arci nazionale, l'ammirazione e il sostegno per l'iniziativa che terrete a Tunisi il 15 di luglio. L'inaugurazione di un "Giardino dei Giusti" è sempre una ottima notizia, ancor più sapere che questo giardino sarà ospitato in un Paese arabo.
Nel tempo, quello che fu un giusto riconoscimento per chi si oppose all'Olocausto, è diventato un impegno verso tutte quelle persone che, con il loro agire, ci indicano comportamenti e strade di rispetto, di solidarietà, di difesa dei diritti, di civile convivenza, di pace anche a rischio della loro vita.
Ancor più lo deve essere in questi tempi dove l'intolleranza religiosa e culturale sembra marchiare le nostre società. Non facciamo mai venir meno il dialogo, la comprensione, la conoscenza reciproca.
La Tunisia, dove anche noi operiamo con la nostra ONG Arcs - Culture Solidali, è un Paese che cerca strade democratiche e difende valori universali nonostante i gravi attentati terroristici. Non lasciare sola la Tunisia significa, per noi, non abbandonare quel mondo arabo e musulmano che si batte contro i fondamentalismi e cerca il dialogo con le altre nazioni e gli altri popoli.
Con questo intendimento e con questo spirito le mando gli auguri più sinceri per la manifestazione del 15 luglio a Tunisi e il sostegno sentito per tutte quelle iniziative a cui darete vita e che abbiano al centro l'attenzione per le persone, la comunanza fra i popoli, la cooperazione verso un mondo migliore.
Mentre si aprono fratture che sembrano incolmabili, gli uomini di buona volontà lavorano per costruire ponti.
Cordialmente