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In occasione della celebrazione della prima Giornata europea dei Giusti, il 6 marzo 2013, Brescia ha inaugurato il Giardino dei Giusti, nell’area sud del Parco Tarello.
L’iniziativa porta la firma dell’associazione culturale Filosofi lungo l’Oglio, in collaborazione con Gariwo e Casa della memoria, ed è stata subito accolta dal Comune di Brescia attraverso gli assessori Mario Labolani (Centro storico e Lavori pubblici) e Andrea Arcai (Cultura e Istruzione).

Sei i primi alberi piantumati, in onore di Raphael Lemkin, Jan Patočka, monsignor Carlo Manziana, Teresio Olivelli, Etty Hillesum e Angelo e Caterina Rizzini.

La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza degli studenti bresciani e dei testimoni italiani, armeni, polacchi e cecoslovacchi, che hanno ricordato il coraggio dei Giusti onorati  nello sfidare anche le leggi degli uomini per amore della giustizia.

“Riteniamo importante rimarcare la peculiarità che caratterizza il Giardino dei Giusti di Brescia - ha spiegato Francesca Nodari, direttore scientifico di Filosofi lungo l'Oglio, presente alla cerimonia insieme a Annamaria Samuelli, cofondatrice di Gariwo - non solo onore alla memoria, ma ricordo forte di quelle figure della storia del pensiero che hanno contribuito con le loro idee e le loro azioni a contrastare la possibile tentazione idolatrica che cova in coloro che opprimono e ledono la dignità umana. I cippi saranno monito permanente. Soprattutto per le giovani generazioni”.

Nel Giardino vengono inoltre ricordate le seguenti figure, protagoniste del dialogo ebraico-cristiano a cui è stata dedicata una tavola rotonda in Loggia: il biblista Paolo De Benedetti e il deportato antifascista Oreste Ghidelli.

Giardino di Brescia - Inaugurazione

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Le persone onorate in questo Giardino

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Nome
Dietrich Bonhoeffer
Teologo luterano, simbolo della resistenza contro il nazismo, autore di numerose lettere dalla sua prigionia
Etty Hillesum
rifiutò di salvarsi, seguendo il destino del suo popolo
Raphael Lemkin
il grande giurista che ha formulato la definizione di genocidio e l'ha imposta al mondo
Monsignor Carlo Manziana [biografia su sito esterno]
vescovo di Crema che durante la prigionia a Dachau portò aiuto e conforto ai suoi compagni
Carlo Maria Martini [biografia su sito esterno]
per la sua opera di dialogo con tutte le religioni e con il pensiero laico
Teresio Olivelli
il "ribelle per amore"
Jan Patočka
filosofo di "Charta 77"
Angelo e Caterina Rizzini
salvarono una donna ebrea e suo figlio nascondendoli in casa
Janusz Korczak
educatore, seguì i bambini ebrei nel ghetto di Varsavia e nella deportazione
Lech Wałȩsa
L’operaio sindacalista diventato Presidente
Nadia Murad
giovane irachena di religione yazida, testimone diretta del massacro della sua famiglia e della violenza dei miliziani dell’Isis
Astolfo Lunardi
partigiano e ribelle per amore, cercò di salvare un amico più giovane addossandosi le colpe per i suoi atti
Rav Giuseppe Laras [la figura diverge dai criteri proposti da Gariwo per la scelta dei Giusti]
una delle figure chiave del dialogo ebraico-cristiano e tra cultura laica e cultura religiosa a Milano e in Italia
Madri Orsoline di Brescia
nascosero le bambine Berta, Elena, Mina e Goldy fino al loro trasferimento in Svizzera
Andra e Tatiana Bucci
sorelle sopravvissute ad Auschwitz, testimoni attive della Shoah

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