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Il sostegno della Comunità ebraica di Milano

alla riqualificazione del Giardino dei Giusti

Il Giardino dei Giusti di Milano è un’istituzione che è diventata negli anni un punto di riferimento internazionale.

Da Milano è partita la grande idea della memoria universale del bene: ricordare gli uomini e le donne che hanno salvaguardato la dignità umana nei momenti bui dell’umanità.

Nelle cerimonie al Monte Stella, di fronte a migliaia di ragazzi, sono stati posati alberi in onore di personaggi straordinari come Jolande Mukagasana, l’artefice in Ruanda della riconciliazione tra Hutu e Tutsi, Jan Karski, il testimone inascoltato della Shoah, Armin Wegner, il fotografo del genocidio armeno, Rocco Chinnici, il magistrato ucciso dalla mafia, Václav Havel, il presidente ceco e anima del dissenso e di Charta 77, Andrej Sacharov, lo scienziato pacifista russo, Nelson Mandela, il leader della lotta contro l’apartheid in Sud Africa.

Il messaggio universale di Milano è stato raccolto dal Parlamento Europeo che nel 2012, su proposta di Gariwo, ha istituito il 6 marzo come Giornata europea dei Giusti. Decine di città nel mondo – Varsavia, Kigali, Praga, Erevan tra le tante – hanno preso come riferimento l’esperienza milanese per creare nuovi giardini attraverso cui trasmettere ai giovani il dovere della responsabilità personale e l’impegno a prevenire i genocidi.

La collina del Monte Stella, nata dalle rovine della seconda guerra mondiale, è diventata così un simbolo conosciuto in tutto il mondo. Il Giardino dei Giusti, infatti, suggerisce la rinascita dalle macerie del passato attraverso la valorizzazione del bene e della bontà degli uomini migliori.

La riqualificazione del Giardino dei Giusti è ora indispensabile. Occorre rendere questo luogo ospitale e accogliente per le migliaia di ragazzi che lo visitano ogni anno e offrire alla città e alla comunità europea una struttura adeguata alla sua rilevanza internazionale.

Il progetto dell’architetto Stefano Valabrega va incontro a queste esigenze. Il Giardino non è concepito come un monumento, ma come un luogo di incontro e di dialogo per l’educazione dei giovani.

Gli spazi del dialogo e della meditazione, così come l’agorà, sono pensati per favorire l’incontro e rendere le nuove generazioni protagoniste del Giardino.

Così, accanto alla pista di atletica per le attività sportive, i giovani potrebbero avere sul Monte Stella una struttura unica al mondo in cui apprendere l’arte del pensare e del giudicare, ispirandosi all’esperienza dei giusti.

Chiediamo alla città di sostenere con amore questo progetto, perché mai come in questo momento in Europa, di fronte alla nascita di nuovi conflitti, di ondate di odio e intolleranza, è indispensabile insegnare i valori della solidarietà, dell’empatia e della responsabilità verso l’altro.

Prendersi cura di questo Giardino vuol dire rendere onore all’architetto Piero Bottoni, che ha fatto del Monte Stella il simbolo della memoria della seconda guerra mondiale. I Giusti rappresentano la speranza per un futuro migliore.

La comunità ebraica di Milano

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