L'avvocato livornese Giovanni Gelati ha salvato la vita a Piera e Arnoldo Rossi, figli del suo amico ebreo Cesarino. Per questo è stato dichiarato, insieme alla moglia Lydia Cardon, Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem.
Dopo che Livorno venne bombardata, nel maggio 1943, l'avvocato e la famiglia si trasferirono a Coreglia degli Alteminelli (Lu). Qui all'uomo viene chiesto di assumere il ruolo di podestà dato che quello in carica era stato rapito dai partigiani.
Gelati, repubblicano e antifascista, accetta senza però pronunciare giuramento: per mesi media tra i partigiani e i tedeschi allo scopo di salvare il Paese. Il suo amico Cesarino, ricercato dai tedeschi, gli chiede di nascondere i suoi bambini. L'avvocato e sua moglie Lydia li fanno crescere nella loro famiglia, portandoli regolarmente a Messa e dando loro da mangiare la carne di maiale. Giovanna, la figlia di Gelati che all'epoca aveva due anni racconta: "Credevo fossero i miei fratelli".
L'avvocato si è spento nel 2000, a novant'anni.