Nadežda Jakovlevna Mandel'štam, nata Khazina, e stata una scrittrice russa, figlia di una famiglia benestante di origini ebree convertita al cristianesimo ortodosso. Il padre era il famoso avvocato Iakov Arkad'evich Khazin e la madre, Vera Iakovlevna Khazina, fu tra le prime donne medico in Russia. Dal 1922 fu moglie del poeta Osip Ėmil'evič Mandel'štam (1891–1938), incontrato due anni prima in un night club a Kiev. Assieme a lui fu vittima delle Grandi purghe staliniane. Condivise con marito la vita precaria e continuamente minacciata, e gli è stata vicino nei luoghi di confino, dall'arresto fino alla morte nel Gulag (1938).
Gran parte delle poesie del marito si sono salvate perché Nadežda, quando andava a fargli vista, se le imparava a memoria e le trascriveva una volta tornata a casa. Gli è sopravvissuta per oltre quarant'anni, costretta all'esilio dall'Unione Sovietica tra il 1938 e il 1958. Ha consacrato la sua vita alla conservazione dell'opera e della memoria del poeta e adoperandosi per la sua riabilitazione. Anche con questi intenti scrisse le Memorie, di notevole interesse storico-letterario, pubblicate in russo tra il 1970 e il 1987 in tre volumi:
Libri:
· L'epoca e i lupi, trad. di Serena Vitale, Garzanti, Milano 1971
· Le mie memorie con poesie e altri scritti di Osip Mandel'štam, trad. di Serena Vitale, Milano: Garzanti, Milano 1972
Nel Box approfondimenti un saggio di Alberto Frisia su Osip e Nadežda Mandel'štam.
Segnalata da Gariwo e da Alberto Frisia. Candidatura proposta per il Monte Stella nel 2013