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Un altro anno senza Razan Zaitouneh

solidarietà per una donna Giusta

Anche questo 29 aprile, la famiglia di Razan Zaitouneh festeggia il compleanno della giovane senza di lei, e lo fa chiedendo giustizia e lavorando affinché migliaia di casi di persone scomparse non vengano dimenticati.

Razan è un avvocato, attivista per i diritti umani in Siria. Nel 2005 ha fondato a Damasco la Syrian Human Rights Information Link, associazione impegnata nella documentazione delle violazioni dei diritti umani nel Paese, e poco dopo l’inizio delle primavere arabe ha dato vita al Comitato di coordinamento locale - la più grande organizzazione di opposizione all'interno della Siria, che fin dal 2011 aveva organizzato manifestazioni pacifiche in tutto il Paese - e al Centro per la documentazioni delle violazioni in Siria, un'organizzazione che ha tenuto il conto delle vittime del conflitto, dando loro un nome e un volto e divulgando rapporti sulle condizioni di detenzione in Siria.

Nonostante le minacce, Razan ha sempre continuato a impegnarsi nella difesa dei diritti umani in Siria. Il 9 dicembre 2013, tuttavia, la giovane è stata sequestrata da gruppi estremisti jihadisti a Ghuta, una zona periferica di Damasco, insieme al marito Wael Hammadeh, a Samira Khalil e Nazem Hammadi. Da quel momento di loro non si hanno più notizie.

Per il suo impegno e il suo grande valore morale, Razan è stata insignita di numerosi premi, come il Sacharov Prize for Freedom of thought e il premio Anna Politkovskaya nel 2011, e l'International Women of Courage Award nel 2013. Oggi Razan è tra i finalisti del Martin Ennals Award per la difesa dei diritti umani, insieme ai blogger del gruppo etiope Zone 9 e all’attivista uiguro Ilham Tohti.

Il 6 marzo 2015, in occasione della Giornata europea dei Giusti, abbiamo dedicato un albero e un cippo del Giardino di Milano a Razan. Alla cerimonia era presente la sorella Rana, che in un toccante messaggio ha ricordato che “Razan si è rifiutata di fuggire. Per lei era importantissimo che la storia registrasse la verità della rivoluzione, e per questo doveva rimanere in Siria. Ciò a cui ha aderito è la libertà – libertà dall’oppressione e libertà dalla paura. E ora la libertà le è stata tolta. La sua voce è stata ridotta al silenzio. Razan ha difeso il valore di ogni vita, ha combattuto perché nessuna fosse dimenticata, e oggi io sono determinata a fare sì che non sia dimenticata lei. Con la mia famiglia, i suoi compagni attivisti siriani e Gariwo, chiedo e continuerò a chiedere il rilascio immediato di Razan, e che torni a casa sana e salva”.

Nel giorno del compleanno di Razan Zaitouneh, Amnesty International Canada ha organizzato una raccolta di messaggi di solidarietà e di auguri per la giovane attivista (da inviare a [email protected] o da pubblicare sulla pagina Facebook dell’iniziativa), che saranno consegnati alla famiglia durante una veglia a Ottawa il 30 aprile.

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