Il potere mafioso e la criminalità organizzata sono un cancro tutt'altro che sconfitto, anzi esso diventa sempre più pervasivo e insidioso in quanto la crisi crea occasioni crescenti di arricchimento illecito. La risposta che bisogna dare al problema, per affrontare con efficacia la lotta alla criminalità mafiosa, deve avere dimensioni nazionali e internazionali, deve coinvolgere associazioni, forze politiche, autorità giurisdizionali e dirigenti delle forze di polizia, oltre agli operatori sociali, gli imprenditori e i sindacati, perché la mafia si batte solo creando sinergie e diffondendo la cultura della legalità giusta presso le giovani generazioni. È questo il presupposto da cui parte don Luigi Ciotti dando l'avvio alla terza edizione di Contromafie che si terrà a Roma dal 23 al 26 ottobre. 

Queste giornate offriranno l'occasione per "confrontare strategie e percorsi, mettere a punto proposte di natura giuridica ed amministrativa, elaborare azioni di contrasto civile e non violento, valorizzare le buone prassi ed esperienze maturate in tema di libertà, cittadinanza, informazione, legalità, giustizia e solidarietà."

Iniziative come questa fanno di don Ciotti e dell'associazione Libera un punto di riferimento nella lotta alla criminalità organizzata e alle mafie da ormai molti anni. Questo impegno è valso al "prete di strada" il conferimento della laurea "honoris causa" da parte dell'Università degli studi di Milano. 

La stessa laurea "honoris causa" hanno ricevuto altri due famosi preti di strada impegnati da decenni nelle attività sociali dell'accoglienza e della formazione, entrambi attivi a Milano, don Virginio Colmegna, chiamato da Martini alla presidenza della Casa della Carità e don Gino Rigoldi, cappellano del carcere minorile "Beccaria" e fondatore di "Comunità nuova".