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Il dossier di Gino Bartali a Yad Vashem

con la testimonianza di una donna fiorentina

Gino Bartali potrebbe essere nominato Giusto tra le Nazioni dal Museo israeliano di Yad Vashem, a Gerusalemme.
La prima testimonianza utile all'avvio della pratica arriva da Giulia Donati, una fiorentina che dal 1974 vive in Israele. Il campione ha partecipato a un'azione coordinata dalla Delasem che mise in salvo circa 800 ebrei.
Il corridore con la bicicletta faceva la spola nelle campagne toscane per consegnare al convento di San Quirico documenti da falsificare che aprivano una preziosa via di fuga agli ebrei nascosti dalle suore. Il campione infilava i documenti sotto la sella e nella canna della bicicletta eludendo ogni controllo con la scusa degli allenamenti.

Giulia Donati ripercorre la fuga della sua famiglia da Firenze fino a Secco, una frazione di Lido di Camaiore dove viene loro offerta una casa grazie a due anziane sorelle Isabella Pacini e Settilia Crocini. Improvvisamente arriva alla porta di casa proprio il campione che ha con sé i documenti falsi da consegnare ai Donati. Ma Settilia non riconosce quel ciclista né capisce perché bussa con tanta insistenza e lo allontana. Svelato l'equivoco, le sorelle decidono inizialmente di non raccontare l'accaduto ai Donati per non creare loro ulteriore apprensione: la vicenda viene resa nota solo dopo la fine della guerra.

Il racconto di Giulia Donati nei prossimi giorni sarà tradotto in ebraico e inviato a Yad Vashem.

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