La giovane democrazia spagnola è ricca di sorprese. L'ultima in ordine di tempo è un disegno di legge governativo per riconoscere la cittadinanza a chi può dimostrare di discendere dagli ebrei espulsi nel 1492 dalla regina Isabella.
"Vogliamo riparare a uno dei più grandi errori storici commessi dal nostro Paese", ha spiegato il Ministro della Giustizia Alberto Ruiz-Gallardón, "e abbiamo aperto la porta che permetterà a questi uomini e queste donne di ridiventare quello che non hanno mai smesso di essere: cittadini della Spagna".
La legge si rivolge a persone di origine sefardita che possano vantare un legame "speciale" con la Spagna, indipendentemente dal credo religioso o ideologico. Sembra che anche gli eredi dei "marrani", gli ebrei costretti a convertirsi al cattolicesimo, siano contemplati.
L'espulsione degli ebrei dalla Spagna è considerata un atto "eliminazionista" secondo le definizioni dello studioso dei genocidi Daniel J. Goldhagen. Inoltre aveva impoverito notevolmente l'Impero spagnolo.
Ma non sono ragioni economiche quelle che spingono al riavvicinamento tra Madrid e i "suoi ebrei", bensì di natura "sentimentale" secondo il Corriere della Sera. Infatti la Spagna crescerebbe meno di Israele, ma ci sono persone come l'88enne Mordechai Ben-Abir, nato Marcus Cabalero, che ha dedicato la loro vita a riscoprire le origini spagnole tornando anche sui banchi dell'università a un'età avanzata per poterle provare.
Tra i beneficiari dell'iniziativa, circa 5.200 secondo le stime dei giornali israeliani, figurano la modella Natalie Dadon e il comico Nadav Abelkasis.
Già nel 1903 il senatore spagnolo Ángel Fernández aveva chiesto al Senato iberico la naturalizzazione degli "spagnoli senza patria", ovvero i discendenti degli ebrei espulsi. Un primo decreto era stato emanato da Primo de Rivera, e l'effetto insperato dal legislatore fu il salvataggio di alcuni ebrei sefarditi perseguitati da Hitler.
Le vicende della prima "legge del ritorno" sono al centro anche del libro giallo I professori di Salamanca di Rebecca Pawel, la storia romanzata di alcuni accademici che si ribellarono al regime franchista.