Gariwo
QR-code
https://it.gariwo.net/magazine/fondamentalismo-e-terrorismo/lotta-all-is-le-reazioni-del-mondo-arabo-12159.html
Gariwo Magazine

Lotta all'IS: le reazioni del mondo arabo

dopo l'uccisione del pilota giordano

La barbara uccisione del pilota giordano Moaz al-Kasasbeh da parte degli jihadisti dello Stato Islamico (IS) ha provocato una serie di reazioni a catena in Medio Oriente, a livello militare, politico e tra le istituzioni religiose. La Giordania, la nazione colpita più duramente dal video con le terribili immagini del prigioniero bruciato vivo all'interno di una gabbia di ferro, ha risposto prima con la vendetta, giustiziando la terrorista Sajida al Rishawi (condannata a morte per gli attentati del 2005 ad Amman), e poi con un bombardamento aereo contro postazioni dell'IS, dichiarando alla Cnn "vogliamo esser certi che (i jihadisti dell'Isis) paghino per il loro crimine e per le atrocità che hanno fatto al nostro pilota" e non escludendo l'ipotesi di inviare anche truppe speciali di terra, stando a una fonte governativa citata dal quotidiano panarabo Asharq al Awsat.

"Il mondo libero, che sicuramente non ritiene accettabile il ricorso alla vendetta, comprende la durissima risposta di Amman", ha scritto Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera, in un commento oggi. "La guerra al terrorismo, alla quale la Giordania coraggiosamente partecipa, ha regole ferree. Il regno, assediato dai nemici e dai problemi, ha il diritto di difendersi. Ha sei milioni di abitanti, con il 65 per cento della popolazione di origine palestinese".

Condanne della feroce esecuzione del pilota giordano sono venute anche dal ministero degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, da fonti ufficiali dell'Arabia Saudita, degli Emirati Arabi Uniti, del Bahrein, del Kuwait e anche dell'Iran, che hanno definito "nemici dell'Islam" gli autori del crimine.

La reazione più dura è venuta dall'università Al-Azhar del Cairo, l'istituzione più autorevole del mondo sunnita, che attraverso il grande imam, Sheikh Ahmed al-Tayeb ha chiesto di "uccidere, crocifiggere, amputare gli arti dei terroristi". Tra i religiosi però sono emerse anche posizioni diverse da parte di imam più vicini al Califfato, che hanno riproposto la legge del taglione, ovvero il rogo come risposta ai bombardamenti della coalizione anti-IS, che hanno ucciso molti civili.

Al di là delle dichiarazioni pubbliche di condanna, la compattezza della coalizione, formata in settembre e guidata dagli Stati Uniti per contrastare il Califfato ha dato segni di incertezza negli ultimi tempi, e funzionari americani hanno ammesso ieri che gli Emirati Arabi Uniti hanno sospeso i raid da dicembre, quando l'aereo giordano era stato abbattuto nei cieli di Raqqa, Siria, sede del quartier generale dell'IS, e il pilota giordano era stato catturato, alla luce della mancanza di misure per portare in salvo i piloti in caso di abbattimento dell'aereo. Inoltre tra gli altri Paesi arabi della coalizione, l'Arabia Saudita ha dato un apporto limitato in termini di veivoli messi a disposizione e il Bahrein non ha forze aeree, secondo un rapporto del sito di analisi politiche DEBKAfile.

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!