L'ingresso del Giardino (Foto di Gariwo)
Moshe Bejski
Sopravvissuto alla Shoah grazie a Oskar Schindler, ha saputo trasformare il suo destino personale in un esempio universale di memoria e gratitudine verso gli uomini buoni. Il suo Giardino dei Giusti a Gerusalemme - riproposto anche in altre parti del mondo, come a Erevan e Sarajevo - è il simbolo della forza del Bene, capace di illuminare anche la pagina più buia della nostra Storia.
Pietro Kuciukian
Ha consegnato alla memoria collettiva i Giusti per gli Armeni, rendendoli immortali: l'umanità e il coraggio di quanti offrirono aiuto ai perseguitati, o affidarono alla Storia una preziosa testimonianza dei tragici eventi del 1915-23, salvando così dall'oblio il primo genocidio del XX secolo.
Svetlana Broz
Nel libro Buoni al tempo del male: attori e testimoni ha riaffermato la bontà come principio supremo nelle terre della Bosnia-Erzegovina lacerate dalla guerra e dall'ideologia della pulizia etnica con la consapevolezza che "se tutte le persone fossero malvagie, anche il sole smetterebbe di brillare".