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I giusti d'Italia. I non ebrei che salvarono gli ebrei. 1943-1945

di Israel Gutman e Bracha Rivlin (a cura di) edizione italiana di Liliana Picciotto, Mondadori, Milano, 2006

Più di 20mila sono i giusti riconosciuti da Yad Vashem, l’Istituto per la memoria della Shoà di Gerusalemme, che si occupa di onorare la memoria di chi rischiando la vita ha salvato dalla morte ebrei in pericolo di vita. Di questi 20mila più di 400 sono italiani. Molte delle loro storie sono raccontate nel libro I giusti d’Italia. I non ebrei che salvarono gli ebrei. 1943-1945.
Per ciascun personaggio è raccontato l’episodio che lo riguarda, è accostata una foto quando è disponibile, è indicata la data del riconoscimento di Yad Vashem. Il libro, oltre a dimostrare ancora una volta come pur in situazioni estreme fosse possibile combattere il male e neutralizzarlo, gratifica l’Italia come uno dei paesi sotto occupazione fascista dove la solidarietà è stata più concreta ed effettiva come scrive una delle autrici, Bracha Rivilin: “La percentuale di sopravvissuti in Italia fu alta per la grande ondata di solidarietà e di attiva partecipazione della popolazione italiana alle azioni di soccorso. Molti italiani sabotarono le vessazioni degli occupanti e compirono atti di generosità salvando in diversi modi gli ebrei: dalla spontanea ospitalità dei contadini e di gente semplice alla creazione di reti clandestine di soccorso”. Il volume è curato da Israel Gutman, direttore di Yad Vashem, Bracha Rivlin, studiosa di storia ebraica e per l’edizione italiana da Liliana Picciotto, storica del Centro di Documentazione Contemporanea di Milano. La prefazione è di Gianfranco Fini.

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