Il dissidente cubano, arrestato nel 2003 per "ingiurie alla figura di Fidel Castro", è deceduto all'85esimo giorno di sciopero della fame contro gli abusi e le torture che era costretto a subire. Le autorità hanno deciso di portarlo in ospedale quando era già troppo tardi e la sua salute era compromessa. Fermate 25 persone che intendevano partecipare ai suoi funerali. Un'altra trentina di oppositori risulta bloccata in casa.
Zapata era un "prigioniero di coscienza" per Amnesty International. Secondo Elizardo Sánchez, presidente della illegale Comisión de Derechos Humanos y Reconciliación Nacional (Cdhrn), "questo si può considerare un omicidio con apparenza legale".
La morte di Zapata ha suscitato il cordoglio e l'indignazione di tutto il mondo democratico. Spagna, Brasile, Stati Uniti e numerosi altri Paesi hanno chiesto il rilascio di tutti i prigionieri politici cubani.