Mentre in Egitto i militari a poco a poco ristabiliscono l'ordine e prendono il controllo della situazione, negli altri Paesi arabi e musulmani si hanno nuovi sviluppi. Oltre che in Iran si registrano agitazioni in:
Bahrein
Negozi chiusi, strade senza auto che non siano della polizia, sospese le lezioni universitarie. Nel piccolo ma strategico Paese, che ospita una base militare USA, si temono tensioni tra sunniti, al governo, e sciiti, il 70% della popolazione. Per placare gli oppositori il re ha promesso di distribuire quasi tremila dollari in contanti a famiglia.
Yemen
Anche qui manifestazioni antigovernative represse nel sangue. Secondo le opposizioni ci sarebbero stati 120 arresti in seguito alle marce per chiedere le dimissioni del Presidente Saleh, al potere da 30 anni.
Libia
Anche il Paese di Gheddafi avrà il suo "Giorno della collera" il 17 febbraio. Già da ora sono in atto scontri tra forze di polizia e manifestanti, con 38 feriti. I giornali dell'opposizione lamentano l'arresto di due giornalisti, Idris al-Masmari e Mohammed Ashim, che avrebbero dato notizie scomode, in particolare parlando con emittenti estere.