Un mormone ha praticato un battesimo postumo ai genitori di Simon Wiesenthal, il celebre sopravvissuto alla Shoah e "cacciatore di nazisti", a cui è stato dedicato il centro di Los Angeles. Il battesimo sarebbe avvenuto circa un mese fa in una Chiesa di Salt Lake City, nello Utah.
Rosa Wiesenthal morì nel campo di sterminio nazista di Belzec, in Polonia, nel 1942, Asher invece fu ucciso anni prima in un'azione, quando era un soldato austriaco nel 1915.
La religione mormone riconosce la pratica del battesimo post-mortem per i parenti di un membro della Chiesa che non si sono convertiti. Il battesimo consentirebbe a tutta la famiglia di riunirsi nell'aldilà. Questa pratica però è vietata in caso venga effettuata all'insaputa dei familiari del defunto, che sono di un'altra religione e se prevede la conversione forzata.
La pratica è vietata da una legge firmata nel 1995.
La scoperta dei battesimi nasce dalla ricerca della storica Helen Radkey. La reazione della comunità ebraica è stata ovviamente indignata.
Il direttore del Simon Wiesenthal Center, il rabbbino Abraham Cooper, ha detto: ”Ci troviamo di fronte al caso di uomini e donne uccisi solo e soltanto perchè ebrei; è inaccettabile che le loro anime vengano ‘dirottate’ da un’altra religione”.
La stessa sorte è toccata anche ai genitori di Elie Wiesel. La chiesa mormone ha preso le distanze da questi battesimi, scusandosi.