Il golpe militare di un mese fa a Bamako sta avendo gravi conseguenze. Negli ultimi giorni un'ondata di arresti senza informazioni di garanzia ha colpito l'opposizione del Paese e i membri del deposto governo.
"La situazione è molto confusa", ha dichiarato al New York Times Tièma Hubert Coulibaly, il leader del partito Unione per la democrazia e lo sviluppo che ha preso parte al tavolo dei negoziati per formare un nuovo esecutivo. "Nessuno sa il perché di questi fermi, non sono state date spiegazioni", dice a proposito dell'arresto, tra gli altri, degli ex candidati presidenziali Modibo Sidibé e Soumaila Cissé. Coulibaly ha detto che molti oppositori lui compreso in queste ore stanno "prendendo precauzioni" per il pericolo di finire in carcere.
Minacce al patrimonio culturale
Le fazioni che si ribellano alla giunta avrebbero cominciato a saccheggiare le biblioteche del Paese secondo l'ONU. In particolare sarebbero colpite da furti e danneggiamenti le istituzioni culturali dell'antica città di Timbuctù contenenti opere che risalgono ai secoli Dodicesimo e Qundicesimo. l'UNESCO ha chiesto ai ribelli di "rispettare la ricca storia di Timbuctù come crocevia culturale e centro di istruzione".
Lo spettro del fondamentalismo islamico
In questo quadro di rapido crollo di quello che secondo lo stesso giornale americano "negli ultimi vent'anni era parso agli osservatori occidentali come un modello di democrazia in Africa", il 16 aprile è stata sequestrata a Timbuctù una missionaria svizzera di nome Beatrice. Riferisce la BBC che l'area da due settimane è controllata da gruppi di fondamentalisti islamici e di ribelli Touareg. Non è ancora chiaro chi l'abbia rapita e perché, ma si sospetta che si tratti di gruppi legati ad Al Qaida.