In seguito al caso di un bambino che ha avuto complicazioni dopo la circoncisione, la Corte d'Appello di Colonia ha deliberato il divieto di questa pratica centrale nei culti ebraico e islamico. La sentenza non è vincolante, ma i timori di un risorgere del razzismo sono fondati, visto che la circoncisione è stata vietata anche dall'Ordine dei medici tedesco.
La reazione delle comunità ebraiche e musulmane non si è fatta attendere. Il presidente della conferenza dei rabbini europei, Pinchas Goldschmidt, ha affermato ieri che la decisione della corte di Colonia "mette in discussione il futuro degli ebrei in Germania" e che la sentenza costituisce "il più grave attacco alla vita degli ebrei dai tempi dell'Olocausto".
In Germania vivono 120.000 ebrei e 4 milioni di musulmani. Si praticano 50 mila circoncisioni l'anno. Il Ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha subito cercato di rassicurare le due comunità dichiarando che "in Germania la libertà religiosa è totalmente riconosciuta e tradizioni religiose come la circoncisione sono considerate un'espressione di pluralismo religioso".