Il Presidente francese ha ricordato con queste parole i 13.000 ebrei radunati il 16 luglio 1942 nel famoso stadio e deportati ad Auschwitz: "La verità, dura, crudele, è che neanche un soldato tedesco, neppure uno, partecipò a questa operazione. La verità è che il crimine fu commesso in Francia, dalla Francia".
Ci sono voluti 70 anni per questa ammissione di colpa da parte di Parigi. "Questo crimine si è svolto qui, nella nostra capitale, nei nostri cortili, nelle nostre strade, nelle scale dei nostri palazzi, sotto le tettoie delle nostre scuole", ha detto Hollande.
I nazisti e i collaborazionisti in Francia decimarono una popolazione ebraica di oltre 320.000 persone, deportandone 76.000, delle quali solo 2.500 mila fecero ritorno dai lager. Dei 4.000 bambini deportati della retata del Velodromo d'Inverno nessuno fece ritorno.
Il Presidente francese ha ricordato nel discorso anche la piaga dell'antisemitismo moderno, espresso ad esempio nella strage di Tolosa, "dove dei bambini sono morti per la stessa ragione: erano ebrei. L'antisemitismo non è un'opinione, è un'abiezione".