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Voci dall'ultima dittatura europea

parla Andrei Sannikov, leader dell'opposizione bulgara

La Bielorussia è oggi considerata, secondo le parole dell'ex Segretario di Stato USA Condoleeza Rice, “l’ultima dittatura europea”. La nazione è guidata fin dal 1994 dallo stesso uomo: Alexander Lukashenko. In Bielorussia è prevista la pena capitale, e dagli anni '90 sono state eseguite più di 400 condanne a morte. L’informazione non è libera, come denunciano diversi movimenti per i diritti umani, e gli oppositori sono osservati speciali della polizia segreta.


Le ultime elezioni presidenziali, svoltesi il 19 dicembre 2010, hanno visto la partecipazione di numerosi candidati alla poltrona di Lukashenko. Figura emergente tra le fila dell'opposizione è stata quella di Andrei Sannikov, 58 anni, ex diplomatico negli Stati Uniti e in Svizzera. Sannikov, fondatore del gruppo democratico Charter 1997, ha concesso la sua prima intervista al Guardian dopo gli anni trascorsi in carcere.


Presentandosi alle elezioni del 2010, Sannikov sapeva di non essere in grado di vincere, ma non poteva immaginare la violenza di cui sarebbe stato oggetto. La sera delle elezioni stava manifestando a Minsk insieme ad altre 30.000 persone. La polizia lo ha fermato e picchiato ferocemente con una sbarra di metallo, rompendogli entrambe le ginocchia. Nel tragitto verso l'ospedale, la polizia lo ha percosso nuovamente. "Ho sentito mia moglie che urlava - racconta il politico - ricordo solo quello".


Trasferito nel carcere Americana (una famosa prigione del KGB), non viene soccorso ma rinchiuso in una cella. Nel maggio 2011 è stato condannato a 5 anni di carcere per "incitamento a disordini di massa", e rinchiuso in cella di isolamento con un rasoio e un pezzo di corda come incoraggiamento al suicidio.


Rilasciato ad aprile, chiede asilo politico a Londra dopo le rinnovate minacce ricevute. "Lukashenko è un dittatore. Lui stesso si definisce così. Come tutti gli altri dittatori, ha un 'istinto animale' per il potere". La Bielorussia, che secondo alcuni può essere definita una dittatura del kolkhoz, è "un sistema senza ideologia. Nega valori nazionali come storia, cultura e linguaggio, e si basa solo sulla necessità di mantenere il potere".


Sannikov denuncia l'immobilismo europeo nei confronti di Lukashenko, contro cui sono stati presi solo deboli provvedimenti. "La Bielorussia non solo è un sistema di tipo repressivo a livello interno, ma vende armi agli stati al collasso e a diversi gruppi in tutto il mondo".


Il timore del leader dell'opposizione è che il trend bielorusso venga seguito dai paesi limitrofi, come la Russia, la Georgia e l'Ucraina. Nonostante Lukashenko resista al potere grazie a una miscela di terrore e populismo di stampo sovietico, Sannikov guarda al futuro con ottimismo "Il regime è spacciato, non ha futuro. Non posso dire quando cadrà, ma è solo questione di tempo".

23 novembre 2012

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