Jean Claude Duvalier

La Corte di Haiti ha stabilito che l'expresidente del Paese Jean Claude Duvalier - noto come "Baby Doc" - dovrà essere processato per crimini contro l'umanità commessi durante il suo regime, tra il 1971 e il 1986.

Jean Claude ha ereditato, appena maggiorenne, il potere lasciatogli dal padre Francois, che si era proclamato Presidente a vita dell'isola nel 1957. Dopo vent'anni di esilio in Francia, Duvalier è rientrato ad Haiti nel 2011 ed è stato rinviato a giudizio.

Durante la dittatura dei due Duvalier migliaia di haitiani vennero assassinati, scomparirono e vennero torturati per mano delle milizie ufficiali del Paese, le tristemente famose tonton-macoutes.

La decisione supera quanto stabilito dal Tribunale di primo grado, che nel febbraio 2012 aveva escluso l'accusa di crimini contro l'umanità e aveva richiesto di processare Duvalier solamente per malversazione, appropriazione indebita e furto di beni pubblici. La notizia era stata fortemente criticata dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, prima tra tutte Amnesty International.

"È una vittoria per le vittime di quelle violenze" - ha dichiarato Beatrice Vaugrante, l'inviata speciale di Human Rights Watch a Port au Prince.

Un passo importante per la giustizia haitiana, che però non può ancora dirsi soddisfatta. Duvalier infatti non si è presentato alla Corte di Appello e l'udienza si è tenuta senza imputato. Tecnicamente agli arresti domiciliari, "Baby Doc" si sposta liberamente per le strade di Port au Prince, frequenta i migliori locali della città e mangia nei migliori ristoranti.

Il Segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon ha espresso la sua preoccupazione per la vicenda e ha sollecitato il Paese a intraprendere tutte le misure necessarie per "raggiungere la pace e la prosperità duratura per il popolo di Haiti, che deve instaurare lo Stato di diritto".