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La prima Giornata dei Giusti in Europa

i nuovi progetti per il futuro

La prima Giornata europea dei Giusti è stata una grande emozione nonché un’occasione di fare passi avanti nell’assunzione di responsabilità per i genocidi passati e nella prevenzione di tragedie future.
Gariwo è riuscita ad articolare una celebrazione composita, che si è svolta tra Milano, Bruxelles, Praga, Sarajevo, Varsavia e San Pietroburgo.

Una prima nota positiva è stata l’accoglienza che un pubblico variegato, comprendente politici, accademici, studenti, normali cittadini, appassionati di musica - come a Milano e a Varsavia - giornalisti e studenti, ha riservato all’iniziativa.

A Bruxelles due importanti iniziative


Al Parlamento europeo di Bruxelles conferenza alla presenza del Presidente bulgaro Rosen Plevneliev, del Presidente israeliano Simon Peres e di Gabriele Nissim che hanno onorato la figura di Dimitar Peshev, " L’uomo che fermò Hitler", come l’ha definito il presidente di Gariwo, suo scopritore e autore dell'omonimo libro. Peshev, vicepresidente del Parlamento bulgaro durante la Shoah, mise in gioco la sua autorità e perfino la sua vita per fermare il massacro di tutti gli ebrei che poteva. La Giornata europea dei Giusti è stata l’occasione di ammettere per la prima volta,  accanto all’eroismo di Peshev, anche le responsabilità dei collaborazionisti bulgari nella deportazione dei 12.000 ebrei di Tracia e Macedonia. Come ha dichiarato il Ministro degli Esteri bulgaro Mladenov, l’azione giusta di Peshev non deve fare dimenticare gli atti di chi invece è sceso a compromessi con i carnefici.

L’altra iniziativa è un seminario di ricercatori e studiosi sul tema della prevenzione dei genocidi organizzato dall’europarlamentare Niccolò Rinaldi, tra i primi firmatari della Dichiarazione scritta n.  03/2012 che ha istituito la Giornata il 10 maggio dell’anno scorso. Gli esperti hanno affrontato il tema della valutazione delle attività ONU di prevenzione dei genocidi con il Consigliere speciale delle Nazioni Unite Deng, e hanno parlato del futuro della Siria, dove si sta consumando forse una tragedia simile a un “democidio”.

A Praga, ricordando Václav Havel

Nella capitale ceca si è commemorato il primo Presidente della Repubblica dopo il comunismo, artefice della Rivoluzione di Velluto e strenuo avversario del totalitarismo. La conferenza, organizzata da Art For Public in collaborazione con Gariwo, ha avuto luogo alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Ceca, Miroslava Němcová e dell’Ambasciatore israeliano, Yaakov Levy, che ha espresso vivo apprezzamento per il 6 marzo, quando “l’Europa ricorda per la prima volta collettivamente coloro che hanno rischiato la vita propria e dei loro cari per salvare gli ebrei”, e ha annunciato uno scambio di documenti tra Israele e Repubblica Ceca su una figura di Giusto ceco onorato a Gerusalemme, Joseph Bleha. La Giornata dei Giusti quindi è servita concretamente da ponte per le relazioni diplomatiche tra Paesi, in nome del valore eterno di rispettare la vita umana.     

A Sarajevo con le massime autorità

Il 6 marzo è stato celebrato anche nella capitale della Bosnia-Erzegovina in una cerimonia svoltasi alla presenza dell’Alto Commissario per la Comunità Internazionale Valentin Inzko, di Stjepan Mesić, che è stato Presidente della Croazia per dieci anni, dell’Alto Rappresentante del Consiglio d’Europa Mary Ann Hennessy e di 1200 studenti universitari di tutta la regione balcanica, molto partecipi. “È importante che le massime autorità politiche riconoscano i Giusti”, ha dichiarato Svetlana Broz, direttore della sezione bosniaca di Gariwo, “perché questo può predire gli sviluppi futuri di un Paese: se ci saranno altre guerre o se invece, come noi speriamo ogni volta che presentiamo il Premio Dusko Kondor e le altre iniziative di Gariwosa, il Paese esce dal suo passato di pulizia etnica e si avvia a essere un Paese pacifico come i vostri Paesi occidentali”.

I Giusti polacchi ringraziano Gariwo

Nella capitale polacca era presente Annalia Guglielmi, collaboratrice di Gariwo, Croce al merito del governo di Varsavia per il suo impegno a favore della dissidenza. Il programma era fittissimo: la mattina, nell’atrio del Parlamento polacco, mostra su Jan Karski. A mezzogiorno, tavola rotonda con Tadeusz Mazowiecki, protagonista di Solidarność, che ha annunciato la costituzione del Comitato onorario per la  creazione del giardino dei Giusti in Polonia; è seguita una discussione “corposa e poco formale”, al termine della quale Gariwo è riuscita a convincere i rappresentanti polacchi dell’associazione Figli della Shoah della necessità di universalizzare il concetto di Giusto.

Nelle stesse ore, inaugurazione a Bialystok di tre mostre, una delle quali sui salvataggi nel ghetto della città. Annalia Guglielmi ha pronunciato un discorso davanti ai caporedattori della Gazeta Wiborcza, al Presidente della Fondazione Helsinki per i diritti umani e al direttore del Museo degli ebrei polacchi. È stato poi proiettato un film sul grande educatore Janusz Korczak.

I giornali polacchi hanno seguito molto attentamente gli eventi, culminati di nuovo a Varsavia con il weekend dei Giusti aperto a tutti tra l’8 e il 9 marzo. Cittadini e famiglie con bambini hanno potuto incontrare personalità di livello molto alto, nonostante in Polonia sia ancora difficile onorare i Giusti per via di vari fattori, tra cui la posizione ufficiale di Yad Vashem. Il 9 sera grande concerto a Palazzo Reale,  nuovamente alla presenza di Tadeusz Mazowiecki. Momento di viva commozione quando un novantenne, Giusto tra le nazioni polacco, ha ringraziato Annalia Guglielmi e Gariwo “personalmente e a nome dei Giusti” per il lavoro in favore di queste persone che in Polonia sotto il comunismo hanno avuto una vita durissima.  

A San Pietroburgo un’assoluta novità

Il giornalista Francesco Bigazzi, autore di libri sulla sorte degli italiani nella Russia stalinista, ha organizzato la Giornata pietroburghese con Anatoly Razumov, fondatore del centro Nomi restituiti, che raccoglie le storie delle vittime e dei Giusti del comunismo, alla presenza del Console generale d’Italia. Sono stati presentati il documentario di Gariwo “Giusti e testimoni” sul Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano e un film sul cimitero monumentale di Levashovo, davanti a un pubblico molto curioso di sapere che cos’era la giornata.

A Kigali con i vecchi e i nuovi Giusti


Yolande Mukagasana, Giusta e testimone della tragedia del popolo tutsi, ha organizzato la cerimonia di onore ai Giusti del Ruanda, dove sono intervenute persone esemplari come il console italiano Pierantonio Costa, che salvò duemila persone nel genocidio del Ruanda del 1994, e Jacqueline Mukansonera, la salvatrice della stessa Yolande, che abbiamo onorato anche a Milano negli anni passati. Degna di nota è stata la presentazione di un libricino che racconta la storia di una religiosa sacrificatasi per salvare i suoi fedeli. Quanto al futuro, il seme per la costruzione di un giardino dei Giusti in Ruanda è stato piantato grazie allo sforzo incessante della Presidente di Gariwo Rwanda.

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6 marzo 2013 - Le celebrazioni in Europa

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