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"Oslo è morta, viva la pace!"

proposte di Avraham Burg sul Medio Oriente

Avraham Burg è Presidente emerito della Knesset, il Parlamento israeliano. Autore di saggi controcorrente come Sconfiggere Hitler, partecipa da sempre ai dibattiti più avanzati sulla democrazia e da alcuni anni è membro del Comitato Scientifico di Gariwo
È fondatore del Kreisky Forum for International Dialogue, un'associazione di israeliani e palestinesi che si batte per la risoluzione pacifica del conflitto mediorientale. Il 29 marzo ha pubblicato su Haaretz alcune considerazioni sul futuro di questa impresa alla luce del fatto che gli Accordi di Oslo sembrano essere stati annullati dal proseguire degli insediamenti da parte israeliana e degli incitamenti all'odio presso una parte degli imam e delle altre figure autorevoli dei palestinesi. 

Proposte concrete

Oltre che per il richiamo etico alla pace, al dialogo e alla riconciliazione, Burg colpisce perché ha saputo articolare con il suo gruppo alcune coraggiose proposte politiche

- Garantire pari diritti a ogni persona che viva o sia legalmente residente tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo in termini di sicurezza, difesa, libertà dalle discriminazioni sessuali, razziali, etniche o religiose, libertà di movimento, diritti di proprietà, elettorato attivo e passivo e capacità giuridiche;
- Assicurare i diritti collettivi di israeliani e palestinesi in materia di lingua, cultura, religione e politica, con il divieto di assegnare esclusivamente a una delle qualsiasi delle parti la sovranità sulle risorse naturali, sulla terra etc. in tutta l'area considerata;

- Cancellare tutti i privilegi esclusivi attualmente accordati agli ebrei, tra cui la proprietà terriera e l'accesso alle risorse naturali. Riassegnazione di tutti gli asset materiali e politici  con criteri di giustizia redistributiva;

- Riconoscere il diritto al ritorno dei palestinesi come da risoluzione 194 dell'Assemblea Generale dell'ONU, tenendo conto della realtà attuale che di tutto richiede meno che il perpetramento di nuove ingiustizie con il preteso scopo di riparare le vecchie;

- Nuove istituzioni politiche che emanino leggi sull'immigrazione tali da regolare i diritti di cittadinanza, compresa l'immunità per gli ebrei e i palestinesi della diaspora per le situazioni di pericolo, come previsto dall'ONU. Questi gruppi godranno di uno status speciale nel processo di ottenimento della cittadinanza rispetto a tutti gli altri gruppi etnici e nazionali.

Avraham Burg spera che un mutuo riconoscimento tra israeliani e palestinesi basato su questi principi possa rigenerare la realtà politica, trasformando la memoria dell'esilio e delle espulsioni in un sistema globale di diritti, cittadinanza e appartenenza. In questo modo, sottolinea, "dalle perdite rinascerà la vita e la disperazione si trasformerà in speranza".

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