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"Deve pur esserci un uomo coraggioso"

presentazione del libro IM-FLUSS di Letizia Cariello

Cercasi persona disposta e capace di resistere in piedi controcorrente nel letto del fiume Flaz, in corrispondenza del ponte di Punt Muragl, per almeno 5 minuti”. Con questo annuncio, trasmesso via web e sull'Engadiner Post, nasce il progetto dell'artista Letizia Cariello, un esperimento sul coraggio e sul destino.

"Deve pur esserci un uomo coraggioso", si chiedeva l'artista. E proprio gli uomini coraggiosi sono stati al centro dell'iniziativa In piedi controcorrente - tenutasi il 28 luglio 2012 a Pontresina/Muragls nei Grigioni - durante il quale alcuni volontari si sono immersi nelle acque del fiume e hanno resistito alla corrente e al freddo per tre minuti, mantenendo la stazione eretta.

I partecipanti sono arrivati sulle rive del Flaz credendo di prendere parte a un cimento sportivo, ma hanno poi compreso che la prova era prima di tutto di coraggio e di fiducia verso gli altri: immersi nell'acqua fino alle ginocchia, dovevano affidarsi alla fune che li legava e all'uomo che la reggeva per non essere travolti dalla corrente.

Da questa esperienza è nato il libro IM-FLUSS (Skirà Editore), che sarà presentato mercoledì 11 settembre alle 18.30 al Teatro Franco Parenti di Milano. Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, la foresta dei Giusti, parteciperà al dibattito con l'autrice insieme a Lea Vergine, Massimo Minini e ai partecipanti alla performance. Prendendo come spunto l'immersione nel Flaz, la serata sarà un momento di riflessione sul coraggio e sulla necessità dell'altro.

"Perchè Gariwo? - ha dichiarato Letizia Cariello - Perché da anni porta avanti un coraggioso progetto di esortazione al coraggio di tutti, non inteso come gesto eclatante ed istrionico, ma come apertura e coraggio di cambiare il nostro modo di pensare i concetti di partecipazione, destino, responsabilità e cultura. Con vero ed ostinato coraggio, Gariwo si adopera perchè non si diffonda una cultura di appropriazione della sofferenza da parte di nessun soggetto personale o collettivo ma, al contrario, perché la consapevolezza della dimensione umana produca finalmente una condivisione senza etichette del destino anche di coloro che paiono essere lontani dalla nostra esperienza e dal nostro quotidiano ristretto".

6 settembre 2013

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