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Denuncia da Guantanamo

"Ci trattano come animali"

Si può, in un Paese occidentale, uno Stato di diritto di lunga tradizione, come gli USA, condannare le persone ai trattamenti più inumani e degradanti senza nemmeno accusarle formalmente? È quanto è successo dopo l'11 settembre quando, in nome della lotta al terrorismo, si sono costruite carceri per i sospetti quaedisti come Abu Ghraib e Guantanamo. 
Queste prigioni, come attesta anche il recente film Zero Dark Thirty, sono state teatro di violenze come il cosiddetto waterboarding (immergere la testa del detenuto nell'acqua o costringerlo a ingerire liquidi fino quasi al soffocamento), il fare camminare nudo con un guinzaglio al collo come un cane il prigioniero e altri tipi di torture. La giustificazione era quella di ottenere in ogni modo possibile verità utili nelle indagini contro il terrorismo, ma di fatto si è assistito a uomini e donne, tra l'altro ufficiali dello Stato, che davano il peggio di sé scagliandosi con violenza contro i detenuti. 

Da Guantanamo in particolare, una base americana in territorio cubano, proviene la denuncia di Shaker Aamer, cittadino inglese incarcerato da undici anni senza nemmeno un'imputazione formale. Secondo l'uomo, di origine saudita ma con moglie e quattro figli a Londra, le autorità americane dovrebbero "o lasciarci morire in pace o accettare che diciamo la verità" su quanto accade in questi luoghi di tortura. Gli inquirenti pensano che Aamer possa essere un anello di congiunzione tra al Qaeda saudita e le sue cellule in Gran Bretagna, ma lui nega ogni addebito e d'altra parte nessuno lo ha accusato formalmente in tutti questi anni. Per lui si sono mobilitati il governo inglese e l'associazione umanitaria Reprieve. Secondo i membri di questo gruppo, la denuncia di Aamer è stata trasmessa in tv perché il governo USA "ha preferito l'imbarazzo di questo resoconto a quello di dover motivare un'eventuale censura". Bisogna vedere se ci sarà giustizia e gli Stati Uniti e altre democrazie accetteranno di punire il reato di tortura.  

19 novembre 2013

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