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Archiviata l'inchiesta spagnola sul Tibet

in base alle nuove norme sulla giurisdizione universale

La Spagna archivia l’inchiesta sul genocidio in Tibet. Lo ha deciso il Tribunale nazionale, con una maggioranza di nove voti contro sette. Il pronunciamento è avvenuto alla luce delle nuove norme sulla giurisdizione universale, promulgate lo scorso febbraio su impulso del Partito Popolare spagnolo - preoccupato del peggioramento delle relazioni commerciali del Paese con la Cina che l’inchiesta poteva generare.

Il cambiamento della legislazione ha portato a una normativa più restrittiva. La riforma infatti prevede che i giudici possano perseguire i crimini contro l'umanità commessi all'estero, in base al principio di giurisdizione universale, solo se il sospetto è un cittadino spagnolo, uno straniero residente in Spagna o un cittadino straniero che si trova nel Paese e che le autorità hanno rifiutato di estradare.

L'inchiesta per il genocidio in Tibet era stata avviata nel 2006 dopo la denuncia del direttore della Fondazione Casa del Tibet di Barcellona, Thubten Wangchen. Cittadino tibetano, di nazionalità spagnola dal 1996, durante la sua prima apparizione davanti al giudice spagnolo Ismael Moreno Wangchen aveva dichiarato di sentirsi parte di un “giorno storico” perché, per la prima volta, un tibetano poteva finalmente raccontare l’orrore subito da migliaia di connazionali.

L’indagine, guidata da Moreno, stava procedendo con accuse di genocidio, tortura e crimini contro l'umanità nei confronti di alti esponenti del Partito comunista cinese. Negli scorsi mesi erano stati emessi ordini di arresto internazionale ai danni dell’ex presidente cinese Jiang Zemin e dell’ex primo ministro Li Peng. La decisione aveva immediatamente scatenato le polemiche tra i due Paesi, portando gli esponenti del Partito Popolare spagnolo ad avviare il processo di modifica della legislazione sulla giurisdizione universale.

Tale principio, la cui applicazione appare sempre molto delicata, è stato invocato numerose volte in Spagna, come base giuridica per avviare diversi processi in America Latina - tra cui la celebre inchiesta del giudice Juan Guzmán, ai danni dell’ex dittatore cileno Augusto Pinochet.

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