Almeno nove arresti nella capitale dell'Azerbaigian, dove gli oppositori manifestavano contro l'utilizzo di plastiche infiammabili nell'arena dei Giochi europei e nelle zone di rappresentanza del centro "per offrire una falsa immagine di prosperità" ai visitatori.
Le proteste erano scoppiate dopo un'esplosione dovuta all'incendio di questo materiale, nel quale sono rimaste uccise 16 persone. Il discusso maquillage della capitale azera è anche accompagnato da arresti di giornalisti e pressioni sui critici dell'evento sportivo in programma tra il 12 e il 18 giugno.
Esempi di misure adottate sono il divieto ai residenti (non ai turisti) di fotografare nella Città Vecchia di Baku senza un permesso speciale, la chiusura di alcune strade, che secondo il Guardian interesserà 120.000 abitanti, e la sospensione delle cerimonie nuziali e funebri durante tutto il mese di giugno.
Mentre lo sport è nell'occhio del ciclone per lo scandalo FIFA, le misure del leader azero Alyev ricordano la repressione del dissenso alle Olimpiadi di Pechino del 2010, in Qatar e in numerosi altri Paesi dittatoriali dove si sono tenute grandi kermesse internazionali.