Un accordo storico, quello fra il governo colombiano e le Forze Armate Rivoluzionarie di Colombia (FARC) che è stato firmato a L'Avana, la capitale cubana, dopo mesi di discussioni - non sempre pacifiche.
L'accordo prevede il risarcimento delle vittime del conflitto armato attraverso il lavoro collettivo, nuove decisioni politiche e aiuti materiali e la costituzione di un tribunale speciale che sanzionerà i responsabili delle violenze una volta che si arriverà a un patto di pace definitivo. In questo senso, il Presidente Juan Manuel Santos si è mostrato ottimista, fissando come data limite il 23 marzo 2016.
Si è inoltre stabilito che chi accetterà le proprie responsabilità sui delitti commessi e confesserà la propria colpevolezza riceverà una sanzione attenuata che andrebbe dai cinque agli otto anni di restrizione della libertà, senza incarcerazione. La decisione include anche un divieto di amnistia e indulto per i responsabili di crimini di guerra e contro i diritti umani in generale.
Arriva anche l'approvazione degli altri Stati del Centro e Sud America: il governo messicano vede il risultato come la costruzione di "un sistema integrale di verità, giustizia, riparazione e non ripetizione" e il segretario generale dell'Organizzazione degli Stati Americani Luis Almagro lo definisce "un passo storico verso una pace duratura".