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Gli "agenti stranieri" riportano Mosca al passato

ondata di perquisizioni nelle Ong russe

Ondata di ispezioni nelle sedi delle organizzazioni non governative in Russia. Un giro di vite sulla società civile denunciato da Amnesty International, Human Rights Watch e Memorial, colpite dai provvedimenti del governo.

"La portata di queste perquisizioni - ha dichiarato Hugh Williamson, direttore di Human Rights Watch di Europa e Asia - è senza precedenti e serve unicamente a rinforzare l'atmosfera di minaccia contro la società civile".
I rappresentanti di Procura, Ministero della Giustizia e Agenzia delle Imposte sono entrati nelle sedi di 2mila organizzazioni senza preavviso e hanno richiesto regolamenti, verbali del Consiglio di Amministrazione, contratti di assunzione, libri spese e fogli paga. Il tutto filmato dalla NTV, la televisione del Cremlino.

"L'ondata di ispezioni nelle ultime settimane - secondo Amnesty International - conferma il sospetto che la nuova legge sulle Ong sia un modo per prendere di mira le organizzazioni scomode. La paura più grande è che questo sia solo il primo round, a cui seguirà la chiusura forzata".

Immediate le reazioni internazionali. Stati Uniti e Unione europea hanno espresso la preoccupazione che questa serie di perquisizioni possa trasformarsi in una caccia alle streghe o in uno strumento di intimidazione, dal momento che sono state prese di mira non solo le Ong, ma anche le organizzazioni della società civile, come istituti religiosi e scolastici.


Interessante l'analisi di Arsenij Roginskij, storico russo e Presidente di Memorial: "Lo stereotipo della mentalità di massa, riguardo alla grande potenza circondata da nemici che vogliono sempre farle qualcosa di male e di una quinta colonna interna che lavora per questi nemici, è lo stereotipo dello stalinismo che il nostro potere ha scelto di appoggiare. L'occidente è il nemico, gli Stati Uniti il principale tra i nemici, la parte della quinta colonna è attribuita a varie forze, come le organizzazioni non governative che ricevono un finanziamento estero".

Il riferimento è alla legge, approvata nel novembre scorso, che obbliga le organizzazioni non governative che ricevono finanziamenti esteri a registrarsi come "agenti stranieri", un "mostro che ci divide, uno spauracchio" secondo Roginskij, un termine che rimanda a un vocabolario da Guerra Fredda. "Per noi è impossibile registrarci come agenti - ha dichiarato lo storico - Non solo perché è una menzogna. Siamo 'Memorial', sappiamo quante persone hanno confessato sotto tortura di essere spie e agenti stranieri. Nella nostra memoria storica l'espressione 'agente straniero' ha un solo significato".

Il provvedimento contro le Ong è solo una delle tante norme restrittive approvate dal governo di Putin, come la legge sui media che limita la libertà di espressione o quella contro i manifestanti. A dare un quadro della situazione russa attuale è stato l'ex Presidente Michail Gorbačëv: "Putin ha intrapreso un percorso rovinoso e senza speranza - ha dichiarato all'agenzia RIA Novosti - Tutto il potere è nelle mani dell'esecutivo. Il Parlamento convalida unicamente le sue scelte. Il potere giudiziario non è indipendente. L'economia è monopolizzata, attaccata all'amo del petrolio e del gas naturale. L'iniziativa imprenditoriale è bloccata".

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