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L'Austria sempre più severa sui migranti

impatto delle nuove norme

Il diritto d'asilo sta diventando un argomento tabù in Austria. Nuove leggi passate a fine aprile permettono alle autorità austriache di respingere la maggior parte dei migranti al di là del confine se lo Stato confinante (non il Paese d'origine dei rifugiati) è giudicato sicuro. Inoltre, complici alcuni casi di cronaca che hanno sconvolto l'elettorato austriaco, Vienna potrà dichiarare lo stato di emergenza a causa delle migrazioni. 

La ragione addotta dal portavoce del Ministro degli Interni austriaco Karl-Heinz Grundboeck, secondo la CNN, è che l'esecutivo non pensa che l'Austria abbia la capacità di accogliere, offrire riparo a e integrare tutte le persone che vogliono entrare.

Secondo Gauri van der Gulik di Amnesty International, le nuove leggi violano le obbligazioni internazionali del Paese. Particolarmente a essere violati sarebbero il diritto comunitario e il diritto internazionale umanitario. Amnesty accusa molti governi europei di xenofobia e richiama i leader "a stare al passo con i principi che hanno guidato questo continente". 

Tuttavia Grundboeck ha dichiarato che le misure erano necessarie per contenere il flusso dei migranti africani e mediorientali che attraversano la cosiddetta "via balcanica" per raggiungere i più prosperi Paesi di destinazione a nord. "Ciò che non possiamo accettare è che i migranti si limitino a transitare dai Paesi senza essere registrati e senza ricevere alloggio". L'Austria, tipicamente una terra di transito dei migranti diretti in Germania, nel 2015 ha accolto 88.000 richiedenti asilo. Secondo i nuovi piani del governo, quest'anno ne saranno ammessi al massimo 35.000. 127.500 il tetto massimo previsto per il 2019 dal governo di Vienna, secondo Sky News 24

Le misure del governo austriaco arrivano a pochi giorni dal caso di uno stupro ai danni di un bambino di 10 anni, per il quale è sotto accusa un richiedente asilo iracheno. Va anche detto che sono però legate almeno in parte al successo elettorale dei partiti xenofobi alle ultime votazioni. Il coordinatore dell'aiuto ai migranti austriaco Christian Konrad ha declinato l'invito a rispondere alle accuse di Amnesty International, facendo sapere che lui ha un ruolo di coordinamento tra il governo, le comunità locali e le ONG, che non gli consente di entrare nel merito di tali contestazioni. 

Tra i provvedimenti si prevede anche la costruzione di una recinzione di 370 metri al Brennero, che ha causato le vibrate proteste di Matteo Renzi - "è palesemente contro le regole europee, la storia, la logica e il futuro", ha dichiarato il premier italiano - e di due altre delimitazioni al confine con l'Ungheria. 

Inoltre sarebbe in corso la costruzione di un'altra barriera al confine sloveno (secondo Grundboeck i preparativi servono ad avere tutto pronto per bloccare gli accessi, se il flusso dei migranti lo richiede). Nuovi "muri" in Europa, quindi, contro un'emergenza vista sempre più, secondo personalità come Zygmunt Bauman e altre, come una voce del capitolo sicurezza e non della grande storia di diritti umani dell'Occidente. 

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