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La vittoria delle donne tunisine

"uguali" e non "complementari" agli uomini

Una parola, "complementarità", e la condizione della donna in Tunisia sarebbe tornata indietro di decenni.La commissione diritti e libertà dell'Assemblea Costituente tunisina aveva adottato in estate il testo dell'articolo 28 della nuova Costituzione del Paese, sancendo la complementarità delle donne rispetto agli uomini. Il provvedimento era stato preso grazie ai voti dei deputati di Ennahda, partito islamista di maggioranza.


La protesta femminile non si è fatta attendere, e ha visto manifestazioni e cortei invadere le strade di Tunisi per chiedere la difesa dei diritti fondamentali delle donne, garantiti dal Codice che tutela la persona dal 1956. La Tunisia con questa legge di genere è stata il primo paese arabo a garantire alcuni diritti alla donna, proibendo la poligamia e riconoscendo la possibilità di divorziare.


La nuova formulazione dell'articolo 28, approvata dalla commissione mista dell'Assemblea Costituente, risponde alle rivendicazioni delle donne stabilendo l'eguaglianza tra i sessi e dichiarando l'obbligo di punire la violenza contro le donne.


Resta tuttavia molta strada da fare, in particolar modo sul piano culturale. È di questi giorni la notizia di una donna, rilanciata dall'Associazione tunisina delle donne democratiche, violentata da alcuni poliziotti che dopo aver sporto denuncia è stata convocata da un giudice istruttore per rispondere all'accusa di attentato al pudore

27 settembre 2012

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