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Pakistan: donne sfregiate dall'acido

ritrovano la forza di vivere nei saloni di bellezza

A una settimana dal terribile attentato compiuto dai talebani in una scuola di Peshawar, che ha causato 141 vittime, di cui più di 130 bambini, arriva dal Pakistan un'esperienza positiva, di aiuto a persone colpite da un tipo di violenza particolarmente crudele, le donne sfigurate con l'acido, offrendo loro non solo cure mediche, ma anche un'opportunità di lavoro per riacquistare la fiducia in se stesse e la forza per riprendere la vita sociale, dalla quale sono state escluse. Questi gli obiettivi di Depilex Smileagain Foundation, l'organizzazione creata a Lahore da Musarrat Misbaf, imprenditrice pakistana che ha aperto una catena di saloni di bellezza per aiutare le donne sfregiate con l'acido, una forma di aggressione che colpisce le donne non solo nel fisico, deturpando il più delle volte il viso, ma anche nella psiche, rendendolo spesso incapaci di riprendere una vita normale. 

Oltre al sostegno economico fornito alle vittime per pagare gli interventi medici, la fondazione offre loro assistenza psicologica per superare il trauma, formazione professionale e un supporto per la ricerca di lavoro. Alcune donne colpite dall'acido sono state assunte nei centri dell'organizzazione.

 Depilex Smileagain Foundation intende anche svolgere un'azione educativa per combattere la violenza contro le donne, in particolare quella commessa con gli attacchi con gli acidi, che nel 2013 ha totalizzato 143 casi nel Paese, contro 110 nel 2012, secondo la Acid Survivors Foundation, mentre quest'anno gli episodi sono stati almeno 160. L'obiettivo è spingere il governo a rendere più efficaci le leggi per reprimere questi reati, che spesso non vengono denunciati, in particolare quando sono commessi da familiari delle vittime. 

Musarrat Misbah in passato è stata oggetto di critiche e nel 2010 era stata diffusa la notizia di un'indagine su di lei per presunta sottrazione dei fondi donati alla sua fondazione. Ma Misbah ha sempre respinto le accuse dicendo che se avesse voluto arricchirsi in modo illecito, avrebbe potuto farlo più agevolmente lavorando con belle ragazze e modelle nel normali saloni di bellezza, che non assumendo le vittime dell'acido. E molte donne sopravvissute agli attacchi hanno parlato in suo favore. 

23 dicembre 2014

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