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Ricompare il rapporto Figueiredo

che testimonia lo sterminio degli Indios brasiliani

Dopo 45 anni ricompare in Brasile il rapporto Figueiredo, un dossier che descrive le violenze perpetrate contro gli Indios del Brasile tra gli anni '40 e '60. Redatte dopo 58 giorni di indagini dal procuratore generale Jader de Figueiredo, le 7000 pagine del rapporto testimoniano lo sterminio di migliaia di persone con la connivenza del Servizio governativo per la protezione degli Indios, istituito in Brasile nel 1910.

Il dossier descrive dettagliatamente assassini di massa, torture, avvelenamenti, abusi sessuali, saccheggi e schiavitù. Tra i casi citati, quello degli Indios Cinta Larga, sterminati con lanci di dinamite dagli aerei sopra i loro villaggi, quello degli Indios Pataxò, infettati deliberatamente con il vaiolo, quello dei Maxacali, fatti ubriacare per poi essere più facilmente uccisi dai sicari, o quello dei Beicos de Pau, uccisi con dello zucchero intriso di arsenico.


Lo stesso Figueiredo paragonava questi massacri allo sterminio nazista, in quanto 80 tribù indigene si erano completamente estinte, mentre delle altre era sopravvissuto solo qualche singolo individuo.


Nel 1969 era apparso sul Sunday Times un articolo di Norman Lewis intitolato Genocidio, che riportava proprio gli stessi dati dell'indagine governativa brasiliana e parlava dello sterminio che nei secoli aveva ucciso oltre 6 milioni di Indios del Brasile."Da fuoco e spada ad arsenico e proiettili - si legge nell'articolo di Lewis - la civilizzazione ha portato sei milioni di indigeni all'estinzione".


L'indagine di Figueiredo terminò con l'accusa di 134 funzionari, di cui circa 40 vennero allontanati dagli uffici, tutti accusati di 1000 crimini diversi. Nessuno di loro però fu condannato a una pena detentiva.


Il rapporto Figueiredo non fu mai reso pubblico, e pochi anni dopo la sua stesura bruciò in un incendio. Chi lo aveva letto però diffuse il suo contenuto a livello internazionale, e questo causò un dibattito molto acceso all'interno dell'opinione pubblica, tanto che si giunse alla formazione dell'associazione Survival International.


Ora il rapporto è nelle mani della Commissione Nazionale per la Verità, che ha il compito di indagare sulle violazioni dei diritti umani commesse tra il 1946 e il 1988.

31 maggio 2013

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