Anche Amnesty Italia ritiene che la nostra politica ignori troppo spesso il tema dei diritti umani. In vista delle prossime elezioni la branca italiana della famosa associazione internazionale ha predisposto dieci punti che vanno rispettati da chiunque diventi premier a Roma.
I punti sono i seguenti:
1. Garantire la trasparenza nelle forze di polizia e introdurre il reato di tortura
2. Fermare il femminicidio e la violenza contro le donne
3. Proteggere i rifugiati, fermare lo sfruttamento e la criminalizzazione dei migranti e sospendere gli accordi con la Libia sul controllo dell'immigrazione
4. Assicurare condizioni dignitose e rispettose dei diritti umani nelle carceri
5. Combattere omofobia e transfobia e garantire tutti i diritti umani alle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate)
6. Fermare la discriminazione, gli sgomberi forzati e la segregazione dei rom
7. Creare un'istituzione nazionale indipendente per la protezione dei diritti umani
8. Imporre alle multinazionali italiane il rispetto dei diritti umani
9. Lottare contro la pena di morte nel mondo e promuovere i diritti umani nei rapporti con gli altri Stati
10. Garantire il controllo sul commercio delle armi favorendo l'adozione di un trattato internazionale
Il silenzio dei candidati impensierisce quindi non soltanto Gariwo, la foresta dei Giusti, il cui Presidente ha dedicato un Editoriale a questo argomento (vedi box), ma anche chi si batte quotidianamente contro le detenzioni arbitrarie, la pena di morte e numerosi altri abusi. Chi vuole che i leader politici prendano posizione netta sui diritti umani può firmare questa petizione.