Balendran Jeyakumari con una foto di alcuni scomparsi (foto di the republic square)

Un gruppo per i diritti delle donne dello Sri Lanka, Women's Action Network, accusa il governo di Colombo di arrestare attiviste innocenti ree semplicemente di essere parenti di uomini legati al movimento ribelle dei tamil. 
Secondo la denuncia le donne sarebbero state incarcerate in condizioni disumane. Alcune di loro, anziane, incinte o malate, si sarebbero viste negare le cure mediche. Il governo dello Sri Lanka sostiene che sarebbero in atto sforzi per ricostituire le Tigri Tamil e che starebbe agendo per garantire la sicurezza nazionale. 

La legge applicata alle attiviste è infatti la normativa antiterrorismo del Paese, che punisce reati tra cui l'ospitalità a membri delle Tigri Tamil. La polizia dello Sri Lanka ha colpito soprattutto vere e presunte parenti o amanti di "Gopi", un leader dell'esercito tamil. Balendran Jeyakumari, attivista di punta che si occupa di ritrovare i "desaparecidos" della guerra civile in corso tra 1983 e 2009 nel Paese, sarebbe stata arrestata proprio con l'accusa di avere accolto Gopi sotto il suo tetto. Per i gruppi di difesa dei diritti umani si tratta però di vere e proprie intimidazioni.