Il Presidente nigeriano Goodluck Jonathan (foto di Riccardo Stuckert/PR)

Decine di morti e centinaia di sfollati in seguito agli attacchi della setta islamica Boko-Haram contro i cristiani del Nord-Est della Nigeria. Il direttore di Nigrizia padre Moretti ha spiegato ai microfoni di Radio Vaticana che: "Al Nord il conflitto fra cristiani e musulmani nasce soprattutto dal fatto che i primi hanno goduto dei frutti della modernità, mentre i secondi, anche per tradizione, hanno sempre rifiutato il progresso". 



"Anche vent'anni fa - continua il sacerdote, secondo cui il conflitto etnico è di carattere socioeconomico più che religioso - nel Nord c'erano stati scontri simili, perche' gruppi tradizionalisti islamici si opponevano al progresso occidentale. Il Governo federale aveva lasciato che degenerassero per poter intervenire poi, in un secondo momento, in modo radicale. Ora temo si riproponga lo stesso copione".


Il Nord della Nigeria non riesce a beneficiare delle immense ricchezze petrolifere del resto della Nigeria e i partiti di questa regione sono anche spesso avversi al Presidente Goodluck Jonathan, un cristiano del Sud. 


Il 16 aprile 2011 la vittoria elettorale di questo leader contro lo sfidante Muhammadu Buhari che rappresentava i musulmani ha innescato l'attuale stagione di violenze che ha visto numerose spedizioni punitive per derubare, picchiare, uccidere i cristiani e perfino farne a pezzi i cadaveri. Gli osservatori indipendenti sono quasi tutti concordi nel ritenere la vittoria del leader cristiano legittima. È quindi ora di fermare questo ennesimo dramma africano.