Gariwo
https://it.gariwo.net/magazine/shoah-e-nazismo/anniversario-del-pogrom-di-kielce-11292.html
Gariwo Magazine

Anniversario del pogrom di Kielce

strage di 42 ebrei polacchi dopo il 1945

Il 4 luglio 1946 gli ebrei superstiti della Shoah nella cittadina di Kielce in Polonia furono assaliti da una folla ostile dopo mesi in cui montava l'odio contro di loro per cause ancora non completamente chiarite. 

L'episodio scatenante fu la sparizione per due giorni di un bambino di 9 anni, Henryk Blaszcyk, che al ritorno, il 3 luglio, riferì di essere stato rapito e indicò come luogo del sequestro un palazzo dove risiedevano molte famiglie ebree ritornate dai campi di concentramento.


La mattina del 4, la polizia ispezionò l'edificio, rendendo noto che stava ricercando anche i corpi di altri bambini "gentili" che riteneva fossero stati uccisi dagli israeliti per motivi rituali. Nella tarda mattinata, ai poliziotti si unirono cento soldati polacchi, che iniziarono anche a confiscare le armi - tenute per autodifesa - dei residenti.

Il pogrom iniziò con il primo colpo di pistola. I militari all'interno dell'edificio spararono sugli ebrei del palazzo, uccidendone molti. In poco tempo, alle violenze si unirono anche gli operai - circa mille - di una vicina acciaieria, che uccisero 20 ebrei prendendoli a calci e pugni. Nemmeno i feriti sulla via dell'ospedale furono risparmiati: fermati nelle strade della cittadina, vennero prima picchiati e poi derubati.

Solo nel primo pomeriggio le autorità inviarono uomini per fermare le violenze. Quando tutto tornò alla normalità, al numero 7 di Planty Street giacevano senza vita 42 ebrei, mentre altri 40 erano rimasti feriti.

Il governo non avviò nessuna indagine ufficiale per l'accaduto fino al 1989, con la caduta del regime comunista, e anzi diversi documenti furono distrutti o andarono perduti. Per questa ragione non sono ancora chiare le motivazioni che portarono a tale violenza. Di certo all'epoca la convivenza tra polacchi ed ebrei non era facile; questi ultimi erano spesso accusati di sostenere il comunismo, e alcuni cittadini temevano che i sopravvissuti alle persecuzioni naziste potessero reclamare le proprietà che avevano dovuto lasciare durante la guerra, e che in quel momento erano occupate dalla popolazione polacca.

4 luglio 2014

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Contenuti correlati