Varsavia ha varato a settembre la nuova legge sulle restituzioni dei beni che furono sottratti agli ebrei durante la Shoah, con la ratio di arginare la gran mole di domande ancora pendenti dalla fine della guerra.
Gli esperti tuttavia, secondo Haaretz, ritengono che la nuova legge "sbatta la porta in faccia agli eredi". In particolare il quotidiano israeliano ha interpellato Mariola Hawel-Tocker, un'avvocatessa con la doppia cittadinanza polacca e israeliana, specializzata nelle restituzioni dei beni sottratti agli ebrei durante il nazismo o nazionalizzati nel periodo successivo.
La legge funziona in questo modo: "Soltanto se i proprietari dei beni o i loro eredi riaffermano le loro pretese entro sei mesi dal passaggio della legge, verranno loro concessi altri tre mesi per provare tali richieste. Un tempo assolutamente insufficiente", secondo l'esperta.
La nuova legge non permette di istruire nuove cause e soltanto le pretese documentate entro il dicembre del 1988 sono ritenute valide, anch'esse, peraltro, con alcune limitazioni. La legge tuttavia non è solo fatta per "sbattere la porta in faccia agli eredi". Dopo il crollo del comunismo, nel 1989, spiega infatti l'articolo, ci sarebbe stato un boom delle richieste di restituzione intorno a cui si sarebbe creato anche un "racket", per cui il governo polacco può dichiarare a buon diritto di aver voluto stroncare alcuni fenomeni di approfittamento e apparente usurpazione.
Varsavia sta però pubblicando annunci nei giornali polacchi specificamente rivolti agli aventi diritto più meritevoli per invitarli a fare domanda, e inoltre l'organizzazione World Jewish Restitution Organization (WJRO) ha reso pubblico un database delle proprietà degli ebrei per aiutare a raccapezzarsi: http://warsawproperty.org.
Haaretz spiega poi che la Polonia non ha seguito Paesi come la Germania nel varo di una legislazione specifica sulle restituzioni, poiché si considera Paese occupato e sofferente a causa dei nazisti e perché una simile legge "avrebbe un forte impatto sull'economia polacca".