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Stazzema: la strage impunita

Tribunale tedesco assolve tutti gli accusati

Colpo di scena nell’inchiesta sulla strage di Sant’Anna di Stazzema (LU). Nonostante gli ergastoli inflitti dal tribunale di La Spezia nel 2005 agli ex militari delle SS, che il 12 agosto 1944 ordinarono l'uccisione di 560 civili, la procura di Stoccarda ha deciso di archiviare il procedimento a loro carico che si stava svolgendo in territorio tedesco. 


A pesare nella decisione, avvenuta al termine di un’inchiesta durata 10 anni, l’assenza di prove documentali comprovanti la responsabilità individuale dei 17 accusati – e in particolare degli otto ancora in vita, tra cui si annoverano l’ufficiale novantunenne Gerhard Sommer e i sottufficiali Georg Rauch e Karl Gropler


Secondo la procura, non è stato possibile verificare che la strage – in cui sono stati uccisi anche un centinaio di bambini - fosse un atto programmato di rappresaglia nei confronti della popolazione civile. Ma, al contrario, è possibile che “l’obiettivo dell’azione militare originariamente fosse la lotta contro i partigiani e la cattura di uomini abili al lavoro per una deportazione in Germania”. Mentre la fucilazione potrebbe essere stata decisa “solo quando si era reso chiaro che quell’obiettivo non poteva essere raggiunto”. La sola appartenenza di un militare alle unità delle Waffen-SS, secondo la procura, non basterebbe quindi a dimostrare l’effettiva colpa individuale nell’esecuzione della strage. 


Molteplici le reazioni di sdegno in Italia, tra le quali spicca quella del sindaco di Sant'Anna di Stazzema, Michele Silicani. "Questa archiviazione è un’ulteriore offesa non solo alle vittime di Sant'Anna di Stazzema e ai loro familiari, e quindi a tutti noi, ma al lavoro svolto con pazienza e grandissima professionalità dal Tribunale militare de La Spezia che aveva provato oltre ogni ragionevole dubbio le responsabilità nella strage dei dieci imputati che furono infine condannati. Offende leggere che non sia stato possibile chiarire se si trattava o meno di un'azione pianificata perché l'istruttoria italiana ha chiarito lo svolgimento dei fatti”. E Silicani annuncia anche diverse azioni concrete: “Nei prossimi giorni assumerò un’iniziativa forte nei confronti del ministro degli Esteri, Giulio Terzi, e del ministro della Giustizia, Paola Severino, affinché inizi un percorso di dialogo tra due grandi Paesi come la Germania e l'Italia per il riconoscimento delle sentenze emesse dai rispettivi tribunali. Non mancherò di inviare, inoltre, una lettera anche al presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, che è stato in visita sia a Sant'Anna che a Marzabotto e ha mostrato sensibilità verso il dolore di queste comunità”.

2 ottobre 2012

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