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Un binario verso il cielo

in memoria delle vittime dell'Olocausto a Praga

L'opera dell'artista Aleš Veselý

L'opera dell'artista Aleš Veselý

Oggi quella di Praha - Bubny non è una stazione ferroviaria particolarmente frequentata, ma dal punto di vista storico, al contrario, importante è il suo valore simbolico. È infatti da questa piccola e marginale stazione urbana, situata nell'ex quartiere industriale di Holešovice, che, durante l'ultima guerra mondiale, partivano da Praga i treni diretti verso i campi di concentramento.

Per ricordare le vittime praghesi delle deportazioni naziste il 9 marzo qui è stata inaugurata la scultura dell'artista Aleš Veselý - i cui stessi parenti sono passati da questa sfortunata stazione - intitolata "Porta senza ritorno": si tratta di un binario lungo 20 metri eretto verso il cielo che simboleggia la Scala di Giacobbe. Inoltre, le 36 traverse rimandano ai 36 Giusti (lamedvavnikim) dall'identità ignota, sulle spalle dei quali, secondo una leggenda ebraica, in ogni epoca si reggerebbe il mondo.

Oltre al valore simbolico l'opera è rilevante in quanto rappresenta il primo tassello di un progetto più ampio che, nell'autunno del prossimo anno, vedrà l'apertura del centro culturale "Il Memoriale del Silenzio" che offrirà uno spazio moderno non solo per la memoria delle vittime della Shoa, ma anche per discutere delle sfide del mondo attuale. Il Memoriale, infatti, prevede esposizioni, proiezioni, eventi e programmi formativi per ricordare le tragedie della seconda guerra mondiale e della deportazione degli ebrei.

Naturalmente la data scelta per l'inaugurazione non è casuale ma rimanda alla notte tra l'8 e il 9 marzo 1944 quando, ad Auschwitz, vennero uccisi quasi 4000 prigionieri provenienti dal campo di internamento di Terezin, nella Boemia settentrionale, dove venivano raccolte migliaia di ebrei cecoslovacchi in attesa di essere deportati nei vari campi di sterminio. Complessivamente si stima che tra il 1941 e il 1945 dalla stazione di Praha - Bubny siano transitati più di 50.000 ebrei praghesi diretti al ghetto di Terezin oppure a gli altri campi di concentramento.
Maggiori informazioni su www.bubny.org/en

Arnošt Lustig, uno dei maggiori scrittori cechi di origine ebraica del XX secolo, anch'egli sopravvissuto ad Auschwitz e Buchenwald, ricordava spesso nelle sue opere questa stazione dalla quale i treni partivano pieni di cittadini ebrei per tornare vuoti. Parte del documentario sulla sua vita, La tua lacrima, la mia pioggia, diretto dalla figlia Eva Lustigová, da sempre attiva nella conservazione e la diffusione dell'opera del padre, è stata girata proprio in questa stazione.

La signora Lustigová è stata ospite di Gariwo a Milano, in occasione della presentazione della traduzione in italiano del romanzo di Lustig Nei suoi occhi verdi edito da Keller.

Andreas Pieralli, giornalista e traduttore

27 marzo 2015

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