Vince la gara ma nell’ordine di arrivo risulta essere arrivato quarto. E solo 75 anni dopo, il 6 ottobre 2013, la Federazione sportiva finlandese gli restituisce la medaglia.
È la storia del velocista finlandese Abraham Tokazier, atleta del Maccabi club di Helsinki.
Tokazier è ebreo, ed è un’atleta molto noto nel Paese - oltre all’impegno come corridore, è stato anche pesista e giocatore di football - quando, nel 1938, si iscrive all’evento che inaugura il nuovo stadio della capitale finlandese, l’Olympiastadion. Il 21 giugno la struttura apre le porte per le gare che anticipano le Olimpiadi. Dopo i Giochi di Berlino del 1936, dominate dal velocista afroamericano Jesse Owens, il Reich non può più permettersi errori.
Da mesi in Finlandia, alleato della Germania nazista, è partita una sottile campagna antisemita. Helsinki non ha approvato leggi razziali, anche a causa delle ridotte dimensioni della comunità ebraica del Paese, e la città sembra abitata da un clima generale di tolleranza. Tuttavia i giornali e l’opinione pubblica, all’avvicinarsi della gara del 1938, cominciano a chiedersi se sia indispensabile ammettere anche gli atleti ebrei ai Giochi del 1940.
Ecco perché, quando Tokazier taglia il traguardo davanti a tutti nella gara regina della manifestazione, i cento metri, a maggior ragione di fronte alla delegazione del Fuhrer presente sugli spalti, l’annuncio ufficiale sul risultato della corsa viene ribaltato da un secondo annuncio: la vittoria viene assegnata ad Aarre Savoilanen, mentre per Tokazier arriva solamente un quarto posto. Un’umiliazione che allontanerà per sempre il velocista dall’atletica.
Un giornale libero titola: “Il vincitore arriva quarto”. Il reclamo presentato dal presidente Maccabi alla Federazione, cade nel silenzio. Resta tuttavia una foto dell’ordine di arrivo di quella gara.
Settantacinque anni dopo, un libro dello scrittore Kjell Westo riaccende i riflettori sulla vicenda, portando la Federazione finlandese a riassegnare la medaglia d’oro a Tokazier. Medaglia che però l’uomo, scomparso nel 1976, non ha potuto vedere.