Gregoire Ndahimana, ex primo cittadino di Kivumu, è stato condannato a 15 anni di carcere per i crimini commessi durante il genocidio ruandese del 1994.
L'uomo è colpevole di aver favoreggiato genocidio e sterminio a causa del controllo che aveva sulla polizia locale: durante i terribili cento giorni, infatti, ha ordinato che venisse rasa al suolo la chiesa locale, dove avevano trovato rifugio circa 2 mila tutsi, uccidendoli.
Ndahimana era stato arrestato in Congo e trasferito ad Arusha nel 2009.