L'Ucraina, un Paese contadino, era la terra d'origine di molti kulaki, i piccoli proprietari terrieri odiati da Stalin. Per questo l'Unione Sovietica inflisse agli ucraini un gravissimo crimine, la chiusura e requisizione di tutti i granai e generi alimentari. Venne inoltre impedito alla popolazione di fuggire verso luoghi dove si trovava ancora cibo.
La Storia siamo noi ha ricordato questa ricorrenza con una puntata toccante per le testimonianze riportate:
Ogni anno nel mondo l'Holodomor o "sterminio per fame" viene ricordato il quarto sabato di novembre con l'accensione di una candelina o fiaccola. Un'opera per conoscere questa tragedia mediante l'arte del fumetto è Quaderni ucraini del disegnatore Igort, che Gariwo ha intervistato. Le vittime furono dai 4,5 ai 7 milioni. L'Holodomor è stato definito ufficialmente genocidio dal governo ucraino, dal Parlamento Europeo e dal Sacro Sinodo della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca, come pure dalle assemblee legislative di Argentina, Australia, Canada, Estonia, Georgia, Ungheria, Lituania, Polonia e Stati Uniti.
Il 6 maggio 1933 Stalin rispondeva con queste parole alla richiesta dello scrittore Mihail Solohov di inviare soccorsi alimentari alla popolazione stremata: "....gli stimati agricoltori del suo distretto, e non solo del suo, hanno fatto scioperi e sabotaggi, ed erano pronti a lasciare senza pane gli operai e l'Armata rossa! Il fatto che si trattasse di un sabotaggio silenzioso e in apparenza pacifico (senza spargimento di sangue) è un fatto che non cambia per nulla la sostanza della faccenda, ossia che quegli stimati agricoltori hanno cercato di scalzare il potere sovietico. Facendogli guerra a oltranza, caro compagno Solohov!" (p. 154, Libro nero del comunismo). La carestia determinò, insieme all'annientamento dei contadini, lo sterminio delle élites culturali, religiose e intellettuali ucraine, tutte categorie considerate "nemiche del socialismo".
Eventi e commemorazioni in Italia
Presso il Lazzaretto di Cagliari mostra "Holodomor, carestia artificiale" dal 23 novembre al 1 dicembre 2013 ideata e realizzata dall'associazione OCI - Organizzazione Cittadini Immigrati. Esposto materiale d'epoca proveniente anche dall'Ambasciata Italiana nell'URSS.
Presso la sala Ripa del Carcere Borbonico di Avellino, mercoledì 20 novembre celebrazione alla presenza dell'Ambasciatore ucraino Leonid Domaretsky, con lo storico Giovanni Sasso, il professore di Storia delle religioni Ottavio di Grazia, il presidente dell'associazione Ucraini irpini Oksana Bybliv e altri studiosi.