Putin ha promulgato una coppia di provvedimenti che farà discutere. La prima prevede multe salate per chi "propaganda le relazioni sessuali non tradizionali con i minori". Si va da 100 euro per le persone normali ai 23.500 euro per chi detiene un'autorità. Inoltre, gli stranieri rischiano anche il carcere per 15 giorni e l'espulsione. Ci sono diversi leader del movimento LGBT che si recano spesso in Russia per aiutare le manifestazioni degli omosessuali, che di regola sono vietate o vengono disperse dalla polizia.
L'omofobia è molto diffusa in Russia, dove l'omosessualità era considerata un crimine fino al 1993 e una malattia mentale fino al '99. Secondo l'istituto di sondaggi Vision citato da Le Monde, l'88% dei russi sarebbe favorevole alla legge contro la "propaganda gay".
L'altra misura mette fuori legge le "offese ai sentimenti religiosi dei credenti". Si tratta di una legge nata sull'onda del caso delle Pussy Riot, femministe condannate a due anni di colonia penale per avere eseguito una preghiera punk all'interno della Chiesa del Cristo Salvatore a Mosca, cara ai russi perché originariamente eretta con sottoscrizione popolare per ringraziare Dio della vittoria di Borodino. Le pene sono severissime: si prevedono fino a tre anni di carcere.