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La cultura della menzogna

articolo di Aldo Schiavone

Dalle colonne di Repubblica una riflessione sul rapporto tra il potere e la verità. secondo Schiavone “il potere è per sua natura asimmetrico: il suo esercizio sospende l'eguaglianza, e produce al suo posto uno squilibrio, un dislivello, un più e un meno. Questa dissimmetria è ineliminabile, ed è come la forza di gravità che curva lo spazio intorno a sé: distorce tutto quello che le sta intorno – rapporti sociali, discorsi, comportamenti. E proprio come la gravità, essa distorce anche la luce, che scivola e devia – assorbita, riflessa, rifratta – tramutando la sua rettilineità originaria in un ingannevole gioco di oscurità, di inganni e di misteri: l'irresistibile segretezza del potere, che ama nascondersi e dissimularsi: questo è la sua verità – gli 'arcana imperii', dicevano i Romani, che ne capivano.

Le democrazie moderne hanno costruito nel tempo dispositivi efficaci per ridurre i rischi di questa ineliminabile deriva. Essi ruotano intorno a due assi fondamentali. Da un lato, la libertà della conoscenza, la diffusione dell'informazione, lo sviluppo senza limiti della capacità critica del pensiero e delle opinioni: l'impianto illuministico, insomma. Dall'altro, la sottomissione del potere alla legge e alla regola giuridica – costituzionalismo greco e diritto romano – per stringerlo in una rete dalle maglie sempre più fitte, dalle quali fosse impossibile sfuggire, e che riuscissero a contenere il suo esercizio senza mai trasformarlo nel suo abuso: senza cioè che la dissimmetria diventasse arbitrio. 

Si è aperta così una partita complicata, e dagli esiti tutt'altro che scontati, i cui movimenti hanno riempito il tempo della nostra modernità. Le vittorie, sono sempre provvisorie. Le sconfitte, rovinose e portatrici di sventure. È per potersi tramutare in abuso, che il potere mente: per meglio dire, produce un suo regime di verità, che non esita a ricorrere alla più brutale falsificazione dei fatti per imporsi, e diventare dominante. La storia del Novecento è piena di grandi menzogne prodotte da poteri che si erano totalmente trasformati in abusi mostruosi: la menzogna delle razze per aprire la strada allo sterminio; la menzogna dell'Italia come potenza militare e imperiale, per costruire al fascismo un consenso di massa; la menzogna sociale sovietica, per poter sostituire l'irrealizzabilità del comunismo con un regime inetto e dispotico”.

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