Attualità
Com’era possibile che in questo luogo nascessero dei bambini?
Siamo in quella che fu la Esma (Escuela de Mecánica de la Armada), complesso di 34 edifici per la formazione militare dove venne collocato uno dei maggiori centri di detenzione, tortura e sterminio che funzionarono in Argentina dal 1976 al 1983 per mano dei militari di Videla. Si trova nella zona nord della capitale Buenos Aires, tra palazzi signorili e grandi viali, e oggi è uno spazio di memoria ed educazione ai diritti umani dichiarato Patrimonio Unesco. Reportage realizzato nell’ambito dell’inaugurazione del primo Giardino dei Giusti in America Latina, a Mar del Plata.
Schiava e libera. Storia di Sojourner Truth, pioniera dei diritti civili
Nata schiava, Sojourner Truth sale sui mezzi di trasporto riservati ai bianchi quasi un secolo prima di Rosa Parks. Dopo la guerra civile, lotta per i diritti delle donne afroamericane ed è protagonista del primo caso in cui una donna nera vince una causa contro un uomo bianco.Una donna moderna, che ricompare quasi due secoli dopo nella sua biografia, Schiava e libera, dettata all’amica Olive Gilbert, pubblicata nel 1850 e ora proposta per la prima volta in Italiano dall’editore Stilo, con la cura e la traduzione di Raoul Lolli. Recensione di Fabio Poletti
La memoria dei propri errori e l’esempio morale di Napolitano
Gabriele Nissim ricorda Giorgio Napolitano sottolineando una vicenda personale legata alla storia di Gariwo.
"Quando scrissi Una bambina contro Stalin - la storia di Luciana De Marchi, figlia del comunista Gino De Marchi, fucilato a Mosca durante i processi staliniani per una delazione dei comunisti italiani - assieme al mio amico Sergio Vicario ci proponemmo di realizzare un incontro simbolico di riconciliazione tra Napolitano e quella donna che aveva, nel silenzio generale, perso il padre per un meccanismo di complicità dei carnefici russi con gli estimatori italiani del regime sovietico".
Le scelte che Netanyahu non può più rinviare
Benjamin Netanyahu è tornato domenica pomeriggio in Israele, dopo una intensa missione di sei giorni negli Stati Uniti. Ha di fronte scelte importanti, che decideranno il suo destino, e quello di Israele. Torna in Israele più forte di come era partito. Molti analisti prevedevano scontri e tensioni, ma al contrario il suo incontro con Joe Biden, il suo intervento all’Assemblea generale dell’Onu, il suo primo incontro di persona con Recep Tayyip Erdogan, quello con Volodymyr Zelensky, la visita alla Silicon Valley e l’incontro con Elon Musk si sono rivelati dei successi. L’attenzione dell’opinione pubblica è concentrata su questo, e il movimento contro la annunciata riforma giudiziaria pare in qualche modo passare in secondo piano, anche se sabato scorso, alla manifestazione settimanale contro di essa, a Tel Aviv hanno preso parte oltre 100.000 persone.
Cerimonia per i nuovi Giusti a Varsavia
Il 26 settembre 2023, presso il Giardino dei Giusti di Varsavia si è svolta la cerimonia in onore dei tre nuovi Giusti scelti: Alfreda "Noncia" Markowska, la donna rom che durante il Porrajmos rischiò la vita per salvare il maggior numero di bambini rom ed ebrei, Gareth Jones, il giornalista gallese che denunciò l’Holodomor, e Sergej Adamovic Kovalev, uno dei più importanti difensori dei diritti umani in Unione Sovietica e in Russia. La celebrazione, molto partecipata, si è conclusa con un concerto di musica klezmer.
Massacro di Sivas: trent'anni di impunità per i responsabili
Il 2 luglio 1993, 35 persone vennero bruciate vive all'interno di un albergo della città anatolica di Sivas. Erano in città da alcuni giorni per partecipare al Festival Pir Sultan Abdal, un evento politico, letterario e artistico organizzato da una serie di associazioni alevite. Nei giorni precedenti al festival, circolavano in città volantini che criminalizzavano alcuni partecipanti famosi e invitavano i cittadini a "reagire". 20.000 abitanti della città circondarono quindi l'edificio e lo diedero alle fiamme. 30 anni dopo, lo storico processo sul massacro di Sivas è caduto in prescrizione. Di Murat Cinar
Konfederacja Wolnosci, il partito polacco che detesta ucraini, ebrei ed Europa
Nelle prossime elezioni politiche polacche c’è un raggruppamento, di recente formazione (2019), la "Konfederacja Wolnosci i Niepodleglosci" (Confederazione della Libertà e dell’Indipendenza), che è accreditata nei sondaggi di un 10%. I militanti attivi di "Konfederacja" sono soprattutto le organizzazioni dei tifosi e frange giovanili dell’estremismo nazionalista e antisemita. Il suo leader, Sławomir Mentzen, è un economista e fiscalista di Torun molto popolare sui social media, dove posta continuamente annunci e analisi su Twitter e sconcertanti video su TikTok. Di Francesco M. Cataluccio
Il massacro degli Armeni in Karabakh nell'indifferenza occidentale
L'entità dei combattimenti di martedì e mercoledì 19 e 20 settembre, come riportato da uno dei maggiori esperti della regione, Laurence Broers, è di 500 morti armeni già confermati. Un massacro contro una popolazione alla fame che, non potendo ricevere nulla dall’Armenia, non aveva neppure la benzina per trasportare i feriti con le ambulanze o le medicine per curarle, oltre che le munizioni per difendersi. Un massacro annunciato come pochi, e che nessuno (ripeto: nessuno) ha cercato di scongiurare. Il Karabakh è perso, per la maggioranza armena che ci ha vissuto per molti secoli. Ora in pericolo è l’Armenia stessa, che già un anno fa è stata attaccata, perdendo territori ai suoi confini propriamente detti. Quanto ancora si potranno spingere in avanti l’umiliazione, le violenze e i soprusi che subiscono gli armeni? L'opinione di Simone Zoppellaro
Zakhor: la memoria che vive. A 80 anni dall’eccidio di Meina
L'eccidio di Meina, avvenuto nella notte tra il 22 e il 23 settembre 1943 per mano delle SS naziste, viene considerato dalla storiografia come la prima strage di ebrei in Italia. A 80 anni dall'eccidio, si terranno nei luoghi delle stragi numerose iniziative collettive, ispirate al progetto Zakhor – Percorsi della memoria sulla prima strage di ebrei in Italia tra il novarese e Verbano Cusio Ossola. Un doloroso percorso che, mediante il posizionamento di pannelli trilingue in luoghi tanto suggestivi, può portare chiunque a riflettere su quanto l’essere umano possa essere terribile. Per ricordarci – oggi più che mai – dove ci portano i fascismi, in ogni luogo e in ogni tempo. Di Carlo Greppi
"Io capitano", perché vederlo
In concorso all'80esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, e vincitore del Leone d'argento alla regia, Matteo Garrone in conferenza stampa ha presentato Io, Capitano come il racconto dell'Odissea contemporanea dei migranti. Ma più che con Omero il confronto che viene in mente è con La vita è bella. Ad accomunare i due film è l'idea di partenza: trovare un modo inedito ed efficace di raccontare qualcosa che lo spettatore conosce nella sua portata storica ma sul quale è difficile gettare lo sguardo perché si tratta di guardare l'abisso. Recensione di Elisa Mariani
La lezione argentina: come si come si combatte l’oblio e la riflessione sul genocidio
In questa battaglia in corso per la memoria c’è poi un elemento che ci tocca da vicino e che dovrebbe diventare un punto importante di riflessione per la sua grande originalità. All’ingresso del memoriale della Esma c’è un enorme blocco di granito che spiega il senso del luogo con una grande scritta che ne descrive la sua funzione educativa: “Spazio per la memoria e per la difesa dei diritti umani”. Ovvero, la memoria può vivere solamente se diventa uno strumento per il miglioramento costante della vita delle persone e dei diritti umani in una battaglia che non finisce mai. Di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo
L’attore iraniano Ashkan Khatibi: "La censura non fermerà la nuova generazione"
Ashkan Khatibi è un attore, musicista e regista teatrale iraniano costretto a lasciare il proprio Paese a causa delle continue minacce subite. Khatibi pone l'attenzione, in modo particolare, sulle modalità con cui il regime degli Ayatollah esercita la propria censura sulle rappresentazioni teatrali, imponendo stringenti procedure burocratiche e vietando l'utilizzo di diversi termini e argomenti proibiti, come la dittatura e la rivoluzione. Questa terribile censura non sembra, tuttavia, in grado di poter scalfire il coraggio delle giovani generazioni di artisti: «Il regime è terrorizzato da questi ragazzi, perché non credono in alcun tipo di confine o di censura. Sono troppo giovani per non avere speranza nel cambiamento e si batteranno fino all’ultimo per ottenere la vita che desiderano»
Storie
Domani e per sempre
“Domani e per sempre” non è un biografia, ma una storia monumentale di un Paese e del suo regime che non si conosce abbastanza. Ermal Meta, cantante albanese naturalizzato italiano, ha cercato di spiegare il trauma del suo popolo, un trauma che lui stesso ricorda attraverso le immagini che gli sono rimaste impresse quando ha lasciato l'Albania nel 1994. Il romanzo narra la storia dell'Albania nella seconda metà del Novecento, durante la dittatura di Enver Hoxha, il feroce presidente dagli irriducibili ideali stalinisti che per 40 anni ha guidato il Paese che Meta descrive, in una frase del suo libro, come “l’aquila rossa di sangue dei Balcani". Recensione di Tatjana Dordevic
Miep Gies
Una volta venuta a sapere dell’arresto della famiglia Frank, si recò presso l’appartamento che era stato il luogo della loro clandestinità, con lo scopo di salvare almeno gli effetti personali dei suoi ospiti. Perlustrando i locali, per terra trovò il Diario di Anna. Miep sapeva che la piccola Anna stava scrivendo delle testimonianze della clandestinità, tant’è che un giorno la interruppe mentre era intenta a scrivere. Su quell’episodio dirà in un’intervista: "Mi lanciò uno sguardo che non dimenticherò mai. Sembrava furiosa, cupa. Poi Anna si alzò, sbatté il diario e mi guardò. 'Sì', disse, 'e sto scrivendo anche su di te.' Non sapevo cosa dire. L'unica cosa che mi venne in mente fu: 'Sono sicura che sarà bellissimo".
Bouchaib Mhamka
La storia dell'ex fondamentalista islamico che sottrae i bambini ai jihadisti attraverso lo sport. I predicatori del jihad sembrano, per ora, avere perso forza, ma la miseria e il degrado di Sidi Moumen non lasciano alternative ai residenti, che devono decidere se emigrare o scegliere l’illegalità. Bouchaib è uno tra coloro i quali hanno scelto di restare e di essere un esempio per quei ragazzi e adolescenti che, altrimenti, si perderebbero. Così facendo, Bouchaib continua a dare speranza ai giovani attraverso il calcio. Di Cristina Giudici
Ladan Boroumand, che protegge la memoria delle vittime della Repubblica Islamica in Iran
Nel 2001 ha fondato un Memoriale virtuale che documenta le storie degli iraniani giustiziati, uccisi dai tribunali o dalle forze di sicurezza dalla Repubblica Islamica sin dal suo insediamento nel 1979. Ladan ha dedicato la sua vita alla difesa dei diritti umani e a costruire il Memoriale: una città virtuale che si chiama Omid (in persiano, "speranza") dove tutte le vittime della violenza brutale della Repubblica Islamica possono continuare a vivere nella memoria di chi continua a ricordarli. Tutto è cominciato quando suo padre venne ucciso nel 1991.
Stephen "Steve" Bantu Biko, attivista simbolo della lotta all'apartheid nel Sudafrica degli anni '60 e '70
Steve Biko è stato un membro attivo e Presidente della South African Students’ Organization e fondatore del Black Consciousness Movement, due tra i principali movimenti anti-apartheid del Paese. Nel corso della sua vita, non ha mai fatto ricorso alla violenza, scegliendo di prodigarsi, piuttosto, per l’acquisizione di una “coscienza”, che egli propugnava presso i neri e le altre etnie discriminate del Paese e volta alla realizzazione di una società multietnica, in cui fosse evitata la fase transitoria di rivalsa violenta dei neri contro i bianchi.
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Chi siamo
Gariwo è l’acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide.
Siamo una ONLUS con sede a Milano e collaborazioni internazionali.
Dal 1999 lavoriamo per far conoscere i Giusti: pensiamo che la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l'Umanità.
Per questo creiamo Giardini dei Giusti in tutto il mondo e usiamo i mezzi di comunicazione, i social network e le iniziative pubbliche per diffondere il messaggio della responsabilità. Dal Parlamento europeo abbiamo ottenuto la Giornata dei Giusti, che ogni anno celebriamo il 6 marzo.
La nostra attività è sostenuta da istituzioni, scuole, volontari, da un Comitato scientifico internazionale e dai nostri “Ambasciatori”.
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I Giardini dei Giusti
I Giardini sono come libri aperti che raccontano le storie dei Giusti.
Sono spazi pubblici, luoghi di memoria ma anche di incontro e di dialogo, in cui organizzare iniziative rivolte a studenti e cittadini per mantenere vivi gli esempi dei Giusti non solo in occasione della dedica dei nuovi alberi, ma durante tutto l’anno.
Il Giardino di Milano è nato nel 2003 nel parco del Monte Stella. Nel 2008 si è costituita l’Associazione per il Giardino dei Giusti - formata da Comune di Milano, Gariwo e UCEI - che ne cura le attività.
Ogni anno sorgono nuovi Giardini nelle città e nelle scuole, in Italia e nel mondo. Il nostro obiettivo è creare una rete diffusa per connettere tutti i soggetti interessati a questi temi.
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La Giornata europea dei Giusti
Il 10 maggio 2012 i deputati di Strasburgo hanno accolto l’appello di Gariwo - sottoscritto da numerosi cittadini ed esponenti del mondo della cultura - istituendo la Giornata europea dei Giusti il 6 marzo, data della scomparsa dell'artefice del Viale dei Giusti Moshe Bejski. A partire dalla definizione di Yad Vashem, abbiamo esteso il concetto di Giusto sino a includere quanti, in ogni parte del mondo, hanno salvato vite umane in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi.
Dal 7 dicembre 2017 la Giornata dei Giusti è solennità civile in Italia: ogni anno il 6 marzo celebriamo l’esempio dei Giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà. -
La Carta delle responsabilità 2017
La Carta delle responsabilità 2017 nasce dalla riflessione collettiva proposta da Gariwo con il ciclo di incontri La crisi dell’Europa e i Giusti del nostro tempo, organizzato in collaborazione con il Teatro Franco Parenti e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Milano e della Fondazione Corriere della Sera.
La Carta, ispirata all’esperienza di Charta ’77 e sottoscritta da importanti personalità della cultura e della società, rappresenta il nostro impegno etico per la memoria del Bene e l’educazione alla responsabilità, per riaffermare il valore della pluralità in contrapposizione alla cultura dell’odio e del nemico.
GariwoNetwork 2023
GariwoNetwork 2023
Il GariwoNetwork, l’appuntamento annuale pensato per tutte le persone interessate alle storie dei Giusti e impegnate nella loro diffusione, torna a Milano. Due giorni di formazione gratuita per docenti, addetti alla cultura e tutti i membri della rete dei Giardini dei Giusti. Ci saranno Gabriele Nissim, Cristina Dell’Acqua, Andrea Graziosi, Claudio Bisio, Anna Foa. Scopri di più!

Nuovi giardini
Giardino dei Giusti di Mar del Plata
Il Jardín de las Personas Justas è frutto della collaborazione tra Fondazione Gariwo, la Municipalidad de General Pueyrredon di Mar del Plata e l’associazione Casa D’Italia.I primi Giusti onorati sono sei, di cui tre son figure dal respiro internazionale, legate a grandi genocidi del Novecento, e tre figure argentine che in diversi contesti di oppressione hanno difeso i diritti e la dignità umani. Si tratta di: Pierantonio Costa, Armin T. Wegner, Aristides de Sousa Mendes, Maria del Carmen “Coca” Maggi, Silvia Ana Filler, Claudio Hugo “Pocho” Lepratti.

5X1000
Scegli Gariwo per il tuo 5x1000
Il nostro obiettivo è la prevenzione dei genocidi attraverso l’educazione dei giovani alla responsabilità personale.
Il tuo 5x1000 ai Giusti è un gesto concreto a favore di tutti coloro che in ogni parte del mondo hanno cercato e cercano di prevenire i genocidi, difendere i diritti umani, assumersi una responsabilità verso l’altro.

Storie di Giusti - S2
Il podcast di Gariwo
Ci sono persone comuni che a un certo punto della loro vita, di fronte a ingiustizie e persecuzioni, hanno deciso da che parte stare, anche a costo di privazioni o, in molti casi, della propria vita. A Milano esiste un luogo dove queste persone vengono onorate. Si chiama Giardino dei Giusti di tutto il mondo. Questa serie di podcast racconta le loro storie, attraverso le testimonianze di familiari, amici, storici, giornalisti e scrittori. Ascolta la nostra season 2!

Nuova uscita
Ebrei. Un popolo in disaccordo
Ebrei. Un popolo in disaccordo (Cafoscarina, CAMPO LIBERO, 2023) dello storico Yehuda Bauer è un’innovativa e anticonformista storia del popolo ebraico che parte dalla convinzione che la vicenda millenaria degli ebrei non possa confondersi con il tragico tentativo di annientarli, e che anche la Shoah vada riletta in una chiave diversa. CAMPO LIBERO è la collana di libri nata dalla collaborazione tra la Fondazione Gariwo e la Libreria Editrice Cafoscarina.

2003 - 2023
2003-2023: vent’anni del Giardino dei Giusti di Milano
Vogliamo celebrare i vent’anni del Giardino insieme a tutti coloro che hanno a cuore il messaggio dei Giusti e per farlo abbiamo pensato a un calendario di attività che si arricchirà durante tutto l’anno e che potrete consultare direttamente su questa pagina.

Sul confine - Ucraina
Sul confine – Ucraina
La pagina "Sul confine" nasce dalla volontà della Fondazione Gariwo di seguire quotidianamente il conflitto tra Russia e Ucraina scoppiato il 24 febbraio 2022 con l’invasione del Paese ordinata dal presidente russo Vladimir Putin, con testi storici, approfondimenti, punti di vista e storie di personaggi significativi.

Il Memorioso
"Il Memorioso. Breve guida alla memoria del bene"
Lo spettacolo teatrale che porta in scena le avventurose storie dei Giusti si sta arricchendo di nuove sfumature e di nuovi "memoriosi". Il laboratorio teatrale del Memorioso ospitato dal Centro Culturale Asteria di Milano e con la compagnia Oderstrasse ha formato nuovi attori per raccontare sempre più storie di Giusti. Clicca per scoprire come portare lo spettacolo nella tua scuola o nella tua città!
