Pulizia etnica in Karabakh: l'ultimo fallimento della diplomazia europea?
3 ottobre 2023
Sono bastati una manciata di giorni a svuotare il Karabakh della sua popolazione autoctona armena, la cui presenza ultramillenaria, sempre maggioritaria, oggi è giunta a un capolinea. Alcune migliaia i morti stimati, oltre centomila le persone fuggite terrorizzate e già rifugiatesi in Armenia. Una pulizia etnica che prosegue quell’opera di cancellazione della presenza armena iniziata oltre cent’anni fa dai Giovani Turchi nell’Impero ottomano. Da Sarajevo a Tbilisi, da Kyiv a Stepanakert, la diplomazia europea degli ultimi tre decenni e oltre ha dimostrato tutta la sua incapacità di prevenire e gestire i conflitti all'interno dei suoi confini. Salvare la piccola Armenia non è più solo una questione di altruismo, né di giustizia storica, per un genocidio negato per quasi un secolo. È una priorità della sicurezza europea, un argine nei confronti dello strapotere delle autocrazie, che ormai calpestano e irridono il diritto e la democrazia facendosi beffe di ogni umanità residua.